Come un tempo venne detto dalla dottoressa Lory Del Santo, non ha senso impegnarsi quando non serve. È ciò che dovrei fare io lasciando parlare le tonnellate di storie su Instagram che sono state partorite da mercoledì sera, ma invece no: ho bisogno di celebrare per iscritto la magnificenza di quel che è stato un elogio all’utero che c’ha generati tutti. Sto parlando del Pop. Come vedete sarà un articolo hardcore.
LEI
Lipa, Dua.
Classe: meglio non saperla perché se calcolano che agli esordi andava alle medie qualcuno finisce dentro.
Rifaccio.
Classe: tanta.
Professione: serial killer.
E nel tempo libero? Canta, balla, organizza work out da quarantena degni di Jill Cooper.
È così che quella che sembrava un’era più infinita del verbo avere è approdata ad Assago, con la prima delle tre date italiane del Future Nostalgia Tour.
Dua Lipa si presenta così, perfetta nella sua imperfezione, frizzante come Don’t Start Now al terzo remix e avviluppata da una tutina che avrebbe fatto sembrare chiunque altro un insaccato a scadenza breve.
Per vederla si è scomodato chiunque: Donatella Versace ha deciso di presenziare vestita interamente di latex e accessoriata di un pratico ventilatore tascabile, Elodie ha filmato tutto il concerto canticchiando su ogni canzone Bagno a Mezzanotte e Lorenzo Posocco ha fatto in tempo a insegnare a Dua parole diverse da pappa e amore solo più tardi nel backstage. E poi vabbé, c’eravamo noi.
LO SHOW
Vorrei che questo fosse un articolo accessibile a tutti quindi darò informazioni random che non costituiscano spoiler per i fortunelli delle prossime date:
– Ad un certo punto levita. Non è spoiler perché lo sapevamo da quando è nata Levitating. Levita esattamente sopra le nostre teste e in quel momento indossa una tutina scintillante così generosa che i ginecologi di tutta Milano ora sanno cosa rispondere alle ragazze che vogliono avere il ciclo sincronizzato con Miss Lipa.
– In un altro punto compare un’aragosta. Non m’addentrerò nella faccenda perché quelli che le han chiesto il perché sono stati da lei defollowati nel giro di un “I could be the one“.
– Serena Van der Woodsen viene omaggiata con una coreografia a base di ombrelli trasparenti provenienti direttamente dall’Upper East Side.
– Love Again. Non è un’informazione ma dovevo scrivere il nome della canzone che aspettavo di vivere live da due lunghi anni.
– Griff è super carina, apre le date del tour europeo e possiede una treccia lunghissima che le ruberei nel sonno. Nota curiosa: se la vedi di lato e da lontano ti ricorda Leigh Anne delle Little Mix.
– I titoli di apertura presentano tutto lo stellare corpo di ballo, che a mio parere meriterebbe uno spin off su una qualche piattaforma digitale.
RIFLESSIONI A CASO COME SE LE ALTRE NON LO FOSSERO
Inutile dire che il Future Nostalgia Tour mi ha pienamente soddisfatto, ma ci tengo a specificare che Dua mi ha sorpreso in positivo. Per quanto io abbia consumato l’album da inizio pandemia a oggi affidandole il mio corpo e la mia anima tutti, non m’aspettavo la potenza della voce e l’upgrade in presenza scenica e danze sfrenate. Mancava giusto la pizzica, per il resto ha fatto di tutto.
Raga, avevamo comprato i biglietti nel 2019. La sua immagine è cambiata completamente e apprezzo molto che lei abbia utilizzato questo tempo per prendere i suoi punti deboli e digevolversi nella versione superstarizzata di sé stessa. Un esempio su tutti, la celebre e controversa mossa del macinapepe.
Bullizzata anche dalla zia per questo meme, Dua ha realmente detto “mo’ vi faccio rimangiare ogni parola fuori posto nei miei confronti“, ed eccoci qui, con le bocche impastate dei nostri stessi insulti a riguardare i video in cui coreografa perfettamente anche il jingle della lavanderia a gettoni all’angolo. Girotondi, sedie del trono over di Uomini e Donne, danze in slow motion per agevolare i quattro cambi d’abito, Boys will be boys che si trasforma in un momento dance di venti minuti, i suoi capelli sventolati che manco Damiano all’Eurovision: ce n’era veramente per tutti.
I 78 gradi percepiti l’hanno resa fradicia ma comunque bella come un tramonto in Polinesia Francese, per noi almeno erano disponibili quelli del 118.
Avevo intenzione di chiudere sulla reference geografica ma sento il bisogno fisico di tornare un attimo sul discorso ombrelli. Contato che sacrifica un ombrello per data lanciandolo sul pubblico (non penso sia legale) e approssimando un centinaio di date del tour, a quanto ammonta la detrazione di stipendio ai ballerini per sanare il buco generato dagli ombrelli da rimpiazzare? È incredibile dove può arrivare il mio cervello durante New Rules.
Lasciateci un commentino se avete vissuto quello che abbiamo vissuto noi al Future Nostalgia Tour! Non vedo l’ora di confrontarci sulle visioni ascetiche che c’ha regalato Dua.
-D