9 serie tv per raccontare il 2020

Con geniale spot degno dei suoi, Netflix ha definito il 2020 come l’anno in cui abbiamo visto tutto, ma proprio tutto, quello che c’era sul catalogo. Il 2020 è stato un anno orribile, ma per fortuna potevamo sempre premere play e sparire per un paio d’ore. Il resoconto umile di quel che abbiamo visto nel 2020 (conferenze stampa incluse).

 

Gennaio

Sex Education 2

Trama: Quando Gillian Anderson faceva ancora la sessuologa (e non il primo ministro inglese) ha provato ad avvertirci: datevi da fare ora oppure imparate le gioie dell’autoerotismo. Solo che non lo sapevamo ancora.

Voto: 8. Il più carino tra i drama di Netflix. Tocca temi importanti, è leggero, ironico, mai banale e amiamo Maeve sopra ogni cosa. Colonna sonora stilosa, che non guasta.

 

Febbraio

L’Amica Geniale 2

Trama: Le amiche nemiche cresciute in un rione di Napoli sono innamorate dello stesso uomo. Per non sentire dell’ennesima tizia che si sposa, anche noi continuiamo a rimandare la pizzata con gli amici del liceo ignari di ciò che ci aspetta dietro l’angolo.

Voto: Non ne ho idea, ma era il mese felice in cui tutti commentavamo Sanremo e guardavamo serie tv sulla Rai. Andava tutto bene.

 

Marzo

Se per voi va bene sorvolo tanto eravamo tutti incollati alla tv a vederci le conferenze stampa sui nuovi dpcm. In un momento di sconforto, ci siamo abbonati a Disney+.

 

Aprile

La Casa Di Carta 4

Trama: Un professore spagnolo promette agli italiani di avere un piano infallibile per evadere dal lockdown. Lo sta testando sul Banco di Spagna.

Voto: 5. Niente di entusiasmante, ma l’accento spagnolo vale tutto ma proprio tutto e comunque avevamo bisogno di vedere qualcuno che spaccava muri dopo l’ennesima call su Zoom. Sì, abbiamo pianto.

 

Maggio

Skam 4

Trama: Pur di uscire di casa torneremmo volentieri al liceo, soprattutto per conoscere una vera badass come Sana.

Voto: 7. Sono un po’ fuori dal giro di campanelle e ricreazioni, ma Skam si conferma uno dei prodotti italiani più belli degli ultimi venti anni, capace di affrontare temi come la diversità, il bullismo, la religione, l’immigrazione, l’omofobia e il revenge porn mentre sfrecciamo in minicar sul Lungotevere.

 

Giugno e Luglio

C’erano le serie ma si poteva uscire. Siamo usciti.

 

Agosto

Lucifer 5

Trama: Per sopportare il caldo d’agosto abbiamo fatto finta di essere all’inferno. Chi è andato in discoteca però non troverà i pettorali di Lucifer Morningstar ma solo l’eterna dannazione, shame on you.

Voto: vorrei dirvi che l’ho visto, ma sono ferma alla stagione 3. All’accento di Tom Ellis però do sempre un 9 tirato come i pantaloni di pelle di Mazikeen.

 

Ottobre

Emily in Paris


Trama: Finita la grande sbornia estiva ci siamo resi conto di essere tutti un po’ come l’altra Emily (proprio quella, amica mia). Per un attimo ci siamo immersi nel genuino trash ma del remake parigino di Gossip Girl.

Voto: 5. Non so da dove cominciare con l’infilata di cliché di questa serie. Emily è la squinzia di turno perfetta dopo un volo intercontinentale, che non parla francese ma rimorchia una cifra (a Parigi solo manzi dai 16 ai 40, pare) che trotterella sul tacco 12 dalla mattina alla sera come una Serena VDW qualsiasi e si fa pause pranzo più lunghe delle mie ferie. Però avevamo bisogno di un po’ di trash e quindi bello tutto, ce la siamo bevuta come uno spritz a fine turno.

 


 La Regina Degli Scacchi

Trama: Forti di una laurea in statistica presa commentando la curva dei contagi e di una specializzazione in virologia, i millennials si sentono ormai pronti per battere Kasparov a scacchi.

Voto: 8. Netflix si ripiglia in corner con una serie fresca, elegante, intelligente. Amiamo il mood anni Sessanta e quel tocco di femminismo e di denuncia sociale che non guasta mai, ma soprattutto amiamo Anya Taylor-Joy che balla ubriaca: è stato il nostro spirito guida da lockdown.

 

Novembre

 The Crown 4

Trama: Gillian Anderson decide di prendere la situazione pandemia nelle sue mani e diventa il primo ministro donna alla guida del Regno Unito. Noi intanto ci ritiriamo a Balmoral per sfuggire alla zona rossa e ai dpcm.

Voto: 9. La mia lealtà va sempre e solo a Elisabetta, ma l’arrivo di Diana è sconvolgente e riesce a mettere in ombra tutti, perfino Margaret (Helena Bonham Carter). Sorvolo su scenografia, luci e costumi: da Grammy.

 

Natale: 25 dicembre

Bridgerton

Trama: Due fighi da paura fanno finta di stare insieme per sfuggire alla domanda: mailfidanzatinooooolafidanzatinaaaaa? E stavolta non c’entrano i parenti al pranzo di Natale, ma una Gossip Girl del Settecento.

Voto: 7 e mezzo (ma solo perché non l’ho finita). Netflix chiama Sua Maestà Shonda Rhimes per farci una lezione storica sul valore sociale delle donne Specialmente quelle nere, aggiungerei. Premesso che io sono felice appena vedo corsetti e gonnoni, ma non è tutto balli e corteggiamenti: si parla di sesso, di femminismo, di ambizione, di opportunità. E di fidanzatini. Peccato averlo visto solo dopo il pranzo di Natale.

Amici e amiche, aspetto le vostre serie tv simbolo del 2020 nel mood copertina e divano. Intanto per il nuovo anno vi auguro meno serie tv e più abbracci, limoni, concerti e tavole. Scherzavo sulle serie tv, vogliamo anche quelle.

Baci a distanza,
Bi

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