So che vi aspettavate di vedermi parlare di serie tv per l’ennesima volta ma il 2020 ha dato prova di essere l’anno del Demonio, tra le tante, anche per la mancanza di serie tv che mi abbiano veramente appassionato, se togliamo tre o quattro (meravigliose) eccezioni. Ho preferito mettermi da parte e ho iniziato a cercare argomenti alternativi, tipo “le mie più grandi scoperte durante il 2020“: probabilmente avrei parlato solo di Dayane Mello e delle Blackpink. Bé, è così, pensando alle Blackpink, che ho capito che mi sarei dovuto occupare di musica con una PERSONALISSIMA, visto che non sono Garrison né qualsiasi altro importante critico musicale, lista dei miei album preferiti usciti quest’anno.
11. The end of everything – Noah Cyrus
Noah Cyrus ha detto che il 2020 avrebbe decretato la fine di ogni cosa e in un certo senso così è stato. Te possino. L’ep è un susseguirsi di canzoni malinconiche che nonostante non abbiano le mani mi hanno preso le viscere e le hanno girate su sé stesse. Settimanalmente chiedo loro se gentilmente possono farlo ancora.
Nel merchandising se dipendesse da me: un buono per fare un giro di isolato sul cavallo con criniera azzurra dell’anteprima Spotify di Young & Sad.
10. Positions – Ariana Grande
Non so se l’avete capito ma Ariana Grande ha un bisavolo con discendenze italiane e non perde occasione per ricordarci la sua provenienza mediterranea. Tornando all’album, dato che dei video si occupa magistralmente Eleonora, devo dire che Positions è stato di mio gradimento principalmente perché si vede chiaramente che è la musica che Ariana ama e intende fare.
Nel merchandising se dipendesse da me: un kit per preparare la perfetta caprese.
9. Ungodly Hour – Chloe x Halle
Chloe e Halle, con cui sono entrato in confidenza così tanto da rinominarle simpaticamente in rubrica Clelia e Alice, sono così RnB da sconvolgere anche me che credevo di venir sedotto solamente dal pop. Quelli che dicono che esistano ragazze sole e ragazze luna mi devono spiegare in che categoria cadono loro due: nel video di Do It è tutto oro, ai VMA sono avvolte in alluminio e argento e in entrambi i casi somigliano a divinità.
Nel merchandising se dipendesse da me: il numero di telefono di Beyoncé.
8. Love goes – Sam Smith
Il lockdown è stato un punto di svolta per molti: c’è chi ha preso decisioni importanti riguardo relazioni, c’è chi si è buttato sul lavoro a maglia, c’è chi ha imparato a cucinare i taralli. Bé, Sam Smith si è dato al giardinaggio. Ogni traccia di Love goes è collegata ad un fiore per un motivo ben preciso che Sam tiene a comunicarci tramite le foto promozionali e che io non posso spiegarvi perché ho poche righe a disposizione.
Nel merchandising se dipendesse da me: il cuore che mi ha spezzato con Breaking Hearts.
7. Manic – Halsey
Halsey è chiaramente la responsabile della pandemia in cui ci troviamo ora e della cancellazione del mio vecchio account twitter: sarei dovuto andare a un suo concerto il giorno di inizio del primo lockdown e mi hanno bannato da tw per aver postato un suo video violando il copyright. Nonostante questo (e il fatto che lei stessa dichiari di odiare everybody, me compreso) amo Manic alla follia. Si sa che l’amore non è bello se non è friccicarello.
Nel merchandising se dipendesse da me: un cowboy.
6. In a dream – Troye Sivan
Ciò che apprezzo di più di Troye Sivan è il riuscire a parlare di booty calls con il tono di uno che sta parlando dei massimi sistemi. Avrei potuto parlare della pazzesca estetica dei suoi video, del feat con Kacey Musgraves o della vibe malinconica che rende irresistibile il suo ep ma no, ho scelto le booty calls. Anche io ho dei difetti.
Nel merchandising se dipendesse da me: il completino che indossava nelle foto di agosto, non penso ad altro da mesi.
5. Plastic Hearts – Miley Cyrus
Mi sembra palese che Miley abbia atteso questo momento da quando si atteggiava a rockstar con la parrucca di Hanna Montana: Plastic Hearts non è altro che la versione matura dei suoi album iniziali e il fatto che il percorso per arrivarci abbia avuto come effetto collaterale un capolavoro come Bangerz mi rende grato per questa vita.
Nel merchandising se dipendesse da me: un suo reggiseno, per forza.
4. SAWAYAMA – Rina Sawayama
Ascoltando Paradisin‘ mi sembra di stare in Super Mario Bros, STFU mi fa sentire come se fossi al concerto di una band rock molto famosa tipo i Tokio Hotel, Snakeskin mi porta alla cena di Nagini a Villa Malfoy. Insomma, Rina Sawayama ha partorito un album dalle mille sfaccettature che non mi stanco mai di ascoltare.
Nel merchandising se dipendesse da me: il bibitone che Rina sponsorizza nel video di XS.
3. The album – Blackpink
Una quantità altissima di visualizzazioni un po’ ovunque, un documentario su Netflix e il primo posto nella classifica dei più ascoltati dell’anno di Davide Scarde: non c’è niente da fare, le Blackpink sono il momento. Sono contento che Pechino Express me le abbia fatte scoprire anche perché in questo modo ho finanziato in tempi di crisi l’industria dei tappi per orecchie tenendo il volume troppo alto a detta dei vicini.
Nel merchandising se dipendesse da me: Lisa Manoban.
2. Confetti – Little Mix
Nothing but my feelings: come se il 2020 non mi avesse già traumatizzato abbastanza, Jesy Nelson ha abbandonato il gruppo dopo 9 anni di amore incondizionato e twerkate sui muri. Sono felice che l’abbia fatto in totale serenità con le altre e dopo la release di un album fantastico con tracce in cui la sua presenza era indispensabile (Rendez-vous!!!), ma mi devo ancora riprendere.
Nel merchandising se dipendesse da me: un manuale di istruzioni su come essere ignifugo. Qualsiasi essere umano non sarebbe sopravvissuto al video di Sweet Melody.
1. Future Nostalgia – Dua Lipa
Dire che Dua Lipa mi abbia dato da mangiare da marzo ad oggi è un eufemismo: per Future Nostalgia ho scritto articoli, imparato coreografie, comprato biglietti per concerti che non sono ancora avvenuti. Dua ha già annunciato che nel 2021 ci sarà il Side B di Future Nostalgia: sta spremendo così tanto quest’era che nel 2054 non sarà ancora finita e le battute su Studio2054 si sprecheranno.
Nel merchandising se dipendesse da me: le anche di cui ci ha privato e che sarebbe carino che ci restituisse.
E voi? Quali album avete amato di più quest’anno?
Speriamo che il 2021 mantenga la qualità musicale del 2020 e alzi la qualità di tutto il resto: ci si rivede l’anno prossimo, bambini!
-D