Summertime Netflix

Summertime di Netflix: estate, piadine e musica indie

Prima di iniziare a scrivere devo fare una concisa dichiarazione: per Summertime di Netflix sono fuori target. Temo, a dire il vero, di essere fuori target da quando sono nata e per questo ogni after della mia vita è stato di una sofferenza che non sto nemmeno a dirvi ma mi sembra corretto sappiate che quello che ho visto io in queste 8 puntate è sicuramente diverso da quello che avrebbe visto la me di 8 anni fa, nonostante non fosse brava a fare gli after.
Premetto che la serie è in italiano, le gif su google però no.

 

“C’è un po’ di trama in questa playlist indie”


Summertime si basa sull’opera magna di Federico Moccia, ovvero, Tre metri sopra il cielo.
La storia la sappiamo tutti: una ragazza si innamora di Riccardo Scamarcio. E ok che nel libro non sapevamo che ci sarebbe stato Scamarcio, ci sono anche delle sottotrame e degli altri personaggi però è chiaro, le spalle di Stefano Mancini sono stremate dal dover sopportare il peso dell’intera sceneggiatura.
È indicativo che Ale, Ludovico Tersigni, lo Step di Summertime, cominci con una spalla sola, un po’ come dire che “ci provo ma tieni conto che più di tre/quattro snodi carini non li reggo. Cioè, mica io, la clavicola dico”.
Riviera Romagnola, la scuola è finita, l’estate non è nel plexiglass, le persone si vedono, si toccano, si baciano e non hanno mai caldo perché portano gli skinny al 27 di luglio: è chiaro che non siamo nel 2020.
Tutti amano Summer, l’estate, che però non ama sé stessa. E ci sono triangoli e friendzone e baci sulla fronte e poi basta perché non succede quasi nulla e quel che succede non mi sembra il caso di spoilerarvelo.

 

“And now what are you doing…”
“Eh, what I am doing…”

Sarà che sono mesi che non parlo con una persona fisica che non appartenga al mio nucleo familiare, ma io mi ricordo che quando si interagisce non è proprio proprio necessario ripetere quello che dice l’altro.
La storia di Ale e Summer è come quando, la sera prima di tornare a scuola, ti rendi conto di non aver letto “Il Fu Mattia Pascal” per le vacanze e cerchi la trama su Wikipedia, ci metti degli avverbi così la tua recensione sembra più lunga e la consegni incrociando le dita.
Il problema è che, purtroppo, incrociare le dita non ha alcuna garanzia di riuscita. Inoltre, se millantassi un infortunio alla spalla (che poi è più psicologico che fisico), non credo mi farei assumere da mia madre come facchino ma… Chi sono io per giudicare il modus operandi dei ricchi?

 

“Ti abbraccio, Sofia”

So che quelli nella gif sono Edo e Sofia e non Sofia e Dario ma questa è l’unica presa da lontano in cui posso fingere: spero possiate perdonarmi.
Edo è un personaggio a cui non ho avuto modo di affezionarmi, Dario e Sofia invece funzionano. Funzionano perché crescono, perché quando li vedi non vuoi mandare avanti. Si parlano, si conoscono e non lo fanno solo perché vogliono sdraiarsi a vicenda. In Summertime, le spalle su cui si regge la storia, sono proprio le loro.
Oltre a questo Summertime fa vivere a noi, ma ancora di più all’estero, il sogno di un’estate italiana. L’atmosfera c’è, la musica pure… la storia ecco, quella va un po’ rivista.

 

In breve

Sono perfettamente consapevole che non si guardano teen drama perché si ha voglia di elevare la propria moralità, ma io, personalmente, questa serie l’ho percepita come una piadina che non ti ricordi da quanto è lì e tu la mangi perché hai fame e sei in quarantena ma se non fossi in quarantena mangeresti meglio. Mi sento di ammettere però, che un periodo di pandemia globale non si butta via nulla.

Qui Bea vi parla di Baby, nel caso in cui Summertime vi fosse piaciuta e qui vi parlo di Desenfrenadas nel caso in cui aveste l’improvviso desiderio di approcciarvi alla serialità messicana.

A voi il trailer e, come sempre, se mi parlate vi ascolto.

Un bacio a testa con la mascherina,
-M

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