Contro ogni previsione, il 2019 è stato uno degli anni più prolifici e concreti per l’industria musicale: come-back attesissimi, tanti singoli quanti album, per non parlare di tour mondiali con numeri da record ma soprattutto reunion inaspettate ma comunque sempre gradite – se si pensa che anche Peppa Pig ha rilasciato il suo album di debutto, rimanendo ai vertici delle classifiche per settimane, poi…
Insomma, noi appassionati di musica possiamo affermare con tranquillità che se il 2018 è stato un anno che gli americani definirebbero “such a tease”, il 2019 ha portato con sé l’artiglieria pesante e ne siamo stati più che felici!
15. Camila Cabello – Shameless
Accompagnato da un video musicale da “decifrare”, è stato il singolo di ritorno più inaspettato del 2019 a livello di suoni e atmosfere più dark che pop. Shameless è una canzone tutt’altro che radiofonica ed era proprio questo piccolo elemento che mi aveva fatto sperare che la nuova era della Cabello seguisse interamente le orme di questo primo singolo apripista – il 6 Dicembre però è uscito Romance, il secondo studio album della cantante cubano-statunitense e sfortunatamente le cose non sono andate proprio così. Ma la Cabello ci aveva abituati già dal 2017 a questi cambi sonori repentini: quando decise di non includere nella tracklist dell’album di debutto i primi due singoli rilasciati come solo artist, Crying in the Club e I Have Questions, che restano ad oggi le migliori canzoni dell’artista.
14. Selena Gomez – Lose You To Love Me
Ricordo che quando fu annunciata l’uscita di Lose You To Love Me la prima cosa che pensai fu: “Fa che non sia una canzone sulla relazione con Justin”, appunto…
Questo come-back single che mi aveva deluso al primo ascolto, è riuscito a riscattarsi col tempo. A livello di narrativa ha tutti gli elementi necessari per distruggerti sia a livello di produzione musicale che a livello di lyrics: dolore, speranza, consapevolezza.
Il video, nella sua semplicità, raffigura tutte le fasi che seguono una perdita: è cinematografico, vero, vulnerabile.
FUN FACT: La canzone è prodotta e scritta da FINNEAS, il fratello di Billie Eilish.
13. James Blake – Barefoot in the Park (feat. Rosalía)
Il 2019, come il 2018, sono stati gli anni di Rosalía. Non si è fermata dall’uscita del secondo studio album, El Mal Querer, e non credo che lo farà in futuro.
Quest’anno è stata la regina dei singoli e delle collaborazioni e quella che spicca in originalità è senza ombra di dubbio quella con l’artista e produttore britannico James Blake. La dicotomia di questo brano è ciò che lo rende speciale: il fatto che Rosalía canti in spagnolo per poi passare all’inglese quando incontra la voce di James, rende il brano un’esperienza, un viaggio da vivere ad occhi chiusi. Il brano, inoltre, contiene un sample di una vecchia canzone folk irlandese del 1971, Fíl a Run Ó
12. Kesha – Resentment (feat. Sturgill Simpson, Brian Wilson & Wrabel)
Non smetterò mai di dire che Kesha è una delle songwriter più sottovalutate nella storia della musica. Ho sentito parecchi pareri discordanti dopo l’uscita di questo terzo singolo che precede il rilascio del nuovo album, High Road, ma per me è riuscitissimo. Il più personale e sincero dai tempi di Praying.
11. Betty Who – The One
Molti di voi non sapranno di chi stiamo parlando, se siete tra questi dovete rimediare al più presto!
Contenuta nell’ultimo album, Betty, The One è la migliore canzone dell’intero progetto anche solo per il concept che c’è dietro: l’artista voleva una produzione anni ’90 stile Justin Timberlake e Britney Spears ai tempi d’oro. Per tutti gli amanti del genere, è un bel salto nel passato.
10. Marina – To Be Human
LOVE + FEAR è stato il primo progetto musicale di Marina che ho ascoltato per intero, prima di questo non ero veramente a conoscenza del genere musicale e/o del personaggio dell’artista. È anche vero che Marina non è prevedibile o facile da studiare.
Secondo i fan accaniti questo è l’album più pop e lontano da tutto quello che l’artista ha rilasciato in passato ma anche il più vicino alle sue radici. È un album che parla dell’amore per la madrepatria e per la famiglia, è un album colorato e introspettivo e To Be Human, a mio avviso, ne è il singolo portavoce.
9. Tove Lo – Shifted
Di origini svedesi, Tove Lo, è l’artista più eclettica e imprevedibile presente in questa piccola classifica di fine anno. Sunshine Kitty, l’ultimo album, è uno dei migliori del 2019 specialmente per quanto riguarda la produzione musicale – contiene anche featuring interessanti, Kylie Minogue il primo tra tutti e temi delicati trattati sempre in maniera personale.
8. Halsey – Nightmare
Le influenze punk-rock di YUNGBLUD, suo fidanzato del periodo, si sentono tutte e proprio questo cambio di direzione rende Nightmare una delle canzoni più riuscite nella carriera di Halsey. Peccato che abbia deciso di non inserirla nella tracklist del nuovo album, Manic, in uscita il prossimo 17 Gennaio.
Nightmare resta comunque un signor singolo e il messaggio politico/sociale che accompagna il video musicale è l’elemento che ce lo fa apprezzare ancora di più.
7. YUNGBLUD – hope for the underrated youth
Contenuto nell’EP the underrated youth, questo brano è uno dei più riusciti del 2019. La prima volta che l’ho ascoltato ho avuto la sensazione di essere parte di qualcosa di grande, mi sono sentito veramente uno dei tasselli di una generazione che nonostante tutto quello che le viene buttato addosso continua a credere, continua a far sentire la propria voce per dimostrare che c’è speranza finchè si resta uniti. La forza di Dom è proprio questa, dare una voce a chi pensa di non averla!
6. Miley Cyrus – The Most
Forse la canzone dell’EP, SHE IS COMING, che tutti skippano, per me una delle migliori dell’artista. Anche in questo caso una delle più vulnerabili e sincere della sua carriera, segue il filo di tutte le ballad della Cyrus con un twist nel messaggio: tutti nella nostra vita abbiamo quella persona che nonostante le nostre debolezze e le nostre paure di non essere mai all’altezza o abbastanza, resta comunque al nostro fianco.
5. Billie Eilish – bad guy
Come per Rosalía, il 2019 è stato anche l’anno di Billie Eilish. When we all fall asleep, where do we go? È stato l’album più atteso dell’anno e sicuramente non ha deluso le aspettative – il concerto a Milano un po’ sì ma questa è un’altra storia!
Billie Eilish assieme al fratello FINNEAS che scrive e produce tutto – e quando dico tutto intendo TUTTO – sono quelli che mi piace definire “game-changer”: hanno presentato al mondo un genere musicale completamente innovativo e personale e ci sono riusciti in un momento storico in cui si pensava che la musica non potesse più evolversi ulteriormente.
Ricordo ancora la prima volta che ho ascoltato bad guy, come opening track di un album di debutto è FUOCO.
4. Harry Styles – Fine Line
Ho sempre avuto un debole per Harry Styles e avere finalmente un secondo album da divorare e consumare è stato quello che tutti noi ci siamo meritati a fine anno. Le influenze sono tantissime e la direzione presa si distacca da quella intrapresa nell’album di debutto.
Fine Line è la canzone più riflessiva dell’intero progetto e chiude perfettamente uno degli album più dettagliati e personali del 2019. La parte strumentale accompagnata dalla voce di Harry che ripete “we’ll be alright” a chiusura della traccia è sicuramente la cosa migliore che le mie orecchie abbiano mai ascoltato.
3. Lana Del Rey – The Next Best American Record
Il 2019 è stato anche l’anno in cui Lana Del Rey ha finalmente ricevuto una nomination ai Grammy – e se non vince Best Album of the Year…
Norman Fucking Rockwell! è storia dal primo ascolto, un po’ come successe a tutti noi con Born to Die, è uno di quegli album che diventa evergreen da subito. Sapete come la penso su Lana Del Rey quindi non mi dilungherò molto, il modo in cui scrive storie, la continuità nel raccontarle è ciò che la rende una tra gli artisti migliori di questo decennio. Norman Fucking Rockwell! è veramente the next best american record.
2. Banks – Contaminated
Ringrazierò Lorde per sempre per aver creato quella playlist su Spotify nella quale trovai Gemini Feed di Banks: da quell’ascolto me ne innamorai perdutamente. Banks è un’altra di quelle artiste imprevedibili con un sound tutto fuorché commerciale. Ha il suo personale stile e questa sua caratteristica che la rende unica è anche il motivo per il quale tutto quello che tocca diventa oro. Se non la conoscete VI PREGO di ascoltare III, l’ultimo studio album rilasciato, ovviamente, quest’anno.
1. Noah Cyrus – July
A differenza della sorella, Noah Cyrus, ha la capacità di creare un capolavoro ogni 2/3 canzoni brutte. July è una di quei capolavori che anche se durano 2.30 minuti li riascolti 20 volte nell’arco di 2 ore. È stata la canzone che mi ha accompagnato durante la fine dell’estate/l’inizio dell’autunno, il periodo dell’anno in cui divento più malinconico del solito – essendo malinconica anche la canzone capirete facilmente perché ha un posto speciale nel mio cuore.
-Nic