Notre Dame de Paris

Notre Dame de Paris: quando la cultura è pop

È stata sotto la guida di una professoressa pioniera che mi sono avvicinata a Notre Dame de Paris. Abbiamo smontato lo scritto di Hugo pezzo per pezzo eppure niente mi sarebbe mai arrivato così dritto come l’opera completa.

Non ricordo la prima volta in cui l’ho vista in scena, all’epoca non ero ancora ossessionata dalla memoria e non avevo una Moleskine su cui segnare tutto. Ricordo però che dopo la seconda, nel 2012, ho aggiunto una lista di buoni propositi in coda all’agenda dove tra “non partire in terza” e “imparare a fare i complimenti” compariva anche “gridare libertà con Esmeralda”.
In terza ci parto ancora, sui complimenti sono migliorata e ho anche avuto più di un’occasione di fare il lip sync su “LIBERTÀ”: più fortunata di così non si può.

 

Ph: Francesco Prandoni

La storia la sappiamo tutti. Per dirla come Tolstoj, le persone perfette sono perfette allo stesso modo mentre una persona difettosa è difettosa a modo suo. E, ad essere sinceri, forse siamo un po’ difettosi anche noi che restiamo appiccicati sulla poltroncina sperando che questa volta finisca bene anche se, poiché in Notre Dame de Paris tutti amano contromano, il risvolto drammatico è dietro l’angolo.
Lei è straniera, lui è gobbo, l’altro è un prete ed il peggiore è un soldato.
Non c’è progredire senza conflitto. Il soldato ha il cuore diviso tra due visi, il prete è sottosopra tra una donna e Nostra Signora e il gobbo ha il cuore intero ma è proprio brutto e inoltre, dato il trucco di scena, quando canta sputacchia pure.

Ci sono storie d’amore iconiche che hanno trovato posto ovunque.
L’amore di Romeo e Giulietta, per citarne uno tra tanti, è uscito dalle pagine e lo incontriamo un po’ dappertutto. Si è trovato sul grande schermo con DiCaprio e Claire Danes, è sugli scaffali con l’Hopeless Fountain Kingdom di Halsey e vive negli iPod con Taylor Swift (ma anche con i Dire Straits, se no poi mi dicono che parlo solo di musica mainstream).

È facile far breccia nel cuore dello spettatore parlando di due giovani amanti le cui buone stelle sono impegnate a guardare altrove, lo è un po’ meno quando la materia che si ha tra le mani è un amore storto, soprattutto se uno dei due è storto per davvero e se questo amore non è corrisposto.

 

ph: Francesco Prandoni

Notre Dame de Paris tra uomini come batacchi di campane, letti con le ruote e ballerine sdraiate sotto le transenne è uscito dalle pagine, ha conquistato la Disney e ora vive tra una quinta e l’altra ma non solo.

Non scrivo mai cose serie perché quando lo faccio mi ci tuffo di testa e finisco più persa del senno di Orlando. Oggi, però, ho deciso di fare un salto sulla luna perché è da troppo che sto con i piedi per terra: un’opera che riempie teatri da oltre 17 anni, è tanto pop quanto le Little Mix.
Un bacio a testa,
-M

Cosa ne pensi?