The politician Netflix

Perché vedere: The Politician su Netflix

Ancor prima di iniziare una serie di Ryan Murphy più o meno si sa a cosa si va incontro. C’ha abituato a serie piene di gay content, a temi mediamente importanti spesso sdrammatizzati, a puntate che partono con tono serio ma che sfociano nella sospensione della credibilità con battute improvvise e out of context. C’ha abituato a serie abitate dagli stessi attori, aspetto a volte positivo a volte ripetitivo e un po’ piatto C’ha abituato ad esplorare, spesso non benissimo, la mente umana in contesti di diverso tipo per portarci quasi sempre alla stessa morale: la gente lotta per il potere. In Glee si racconta la risalita dal fondo della piramide sociale di un gruppo di emarginati al liceo, Scream Queens è girato in confraternite in cui l’apparenza smuove ogni cosa, in American Horror Story intere stagioni sono dedicate all’elezione della nuova Suprema, all’ascesa al potere di un leader di una setta, al soggiogare tutti gli abitanti di un hotel al proprio volere.
The Politician in questo senso è forse la più esplicita delle serie di Ryan Murphy. Ovviamente questo non vuol dire che è la più originale, anzi, probabilmente quando lo avrete finito vi renderete conto di aver visto davvero poco di nuovo, ma a mio parere non sono ore buttate.

 

La trama di The Politician

The Politician, su Netflix da venerdì 27 settembre, parla dell’ambizione, della brama di potere e di quanto le persone siano capaci nelle vesti di politici, non solo se impegnati realmente in politica ma anche nella vita di tutti i giorni. Ognuno ha obiettivi da raggiungere e pochi sanno distinguere qual è la cosa giusta e quale quella sbagliata sulla strada per perseguirli. Anche i cattivi credono di essere gli eroi della propria storia, dice un personaggio in uno degli episodi centrali, ed è esattamente questa la morale della serie.
Payton Hobart è un ambizioso outsider candidato per le presidenziali a scuola e deciso fermamente prima ad entrare ad Harvard e poi a conquistare la Casa Bianca. Il tutto senza Olivia Pope, pensate che sfacciato, ma con l’aiuto di sottoposti e metodi poco ortodossi. L’acerrima nemica di Payton è Astrid, con la quale condivide non solo la lotta per la presidenza ma anche River, belloccio della scuola. I personaggi non si fermano qui ma raga non vi posso spoilerare tutto.

 

Il cast

Tra i nuovi adepti alla scuola di Ryan Murphy possiamo trovare Ben Platt (che interpreta Payton), Lucy Boynton (Astrid) e Zoey Deutch (nella serie chiamata Infinity e senza capelli).
Una persona che invece ha già calcato quei palchi, in particolare quello di Glee, è Gwyneth Paltrow, che nella serie interpreta la madre di Payton.
In The Politician infine c’è anche una vera e propria veterana della televisione di MurphyJessica Lange. Cinque stagioni di American Horror Story e una di Feud (che secondo me resta il miglior prodotto di Ryan) alle spalle, Jessica torna nelle vesti della nonna di Infinity.

 

Cosa potreste aver già visto

Se non s’è capito dall’introduzione (sono spietato oggi, scusate), The Politician è bello, altrimenti non sarei qui a dirvi che va visto, ma è un po’ un raccoglitore di cose già viste formulate in modo leggermente diverso:
Jessica Lange interpreta una signora forte, sicura di sé, con un background forte e una dipendenza da fumo importante… avete presente Suor Jude? Constance Langdon? Elsa Mars? Fiona Goode? Esattamente: Ryan Murphy le assegna lo stesso ruolo praticamente sempre.
Astrid è una bionda mezza angelo mezza demone, con una vita apparentemente perfetta ma costretta a fingere orgasmi e sopportare le corna del fidanzato… Mi sembra di sentire in lontananza Quinn Fabray cantare Say a little prey.
Payton non è nient’altro che una Rachel Berry con meno capelli e un po’ più di barba: fuori dal giro dei più cool ma con un’ambizione che gli impedisce di fermarsi davanti a qualsiasi cosa.
Tutto questo è ovviamente un avvertimento per tutti coloro che sono abituati a vedere le serie tv di Ryan Murphy: il tema è un po’ diverso ma non c’è nulla di particolarmente rivoluzionario in The Politician. Nonostante questo secondo me va visto perché intrattiene, cosa che ultimamente non riesco a dire di molte serie.

Ecco a voi il trailer. Fatemi sapere.

-D

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