Aristotele scriveva che l’amore è il motore immobile, la causa del divenire nell’universo: in Sex Education non si parla di Aristotele ma si parla di sesso che è sì un motore, ma che a differenza dell’amore non ha nulla di immobile.
Prima di tutto vorrei comunicarvi con orgoglio che ho visto le 8 puntate, dalla durata di circa 50 minuti ciascuna, nello stesso week-end in cui sono uscite e, oltre a questo, sono anche riuscita a coltivare la mia vita sociale: Gal Gadot sarà pure Wonder Woman sul grande schermo ma noi possiamo esserlo nella vita reale.
La trama di Sex Education

Siamo in Inghilterra, in un paesino medio sperduto pieno di boschi e di posti bellissimi. Otis è figlio di una terapista sessuale ed è il tipico ragazzo da parete, quello che non ricordi se ha partecipato o meno alla festa di primavera, al tuo compleanno o al laboratorio di chimica.
La sua vita cambia quando entra in contatto con Maeve, fanciulla disinibita, con una tremenda reputazione che la precede e che somiglia a Margot Robbie, con cui decide di dare vita ad una clinica itinerante: Maeve procurerà clienti e Otis darà loro dei consigli sessuali…
Perché non vederlo
Quest’espressione è la stessa che fa il mio cervello quando sto per dire qualcosa che so essere tremendamente controproducente ma poi lo ignoro e la dico lo stesso.
Sex Education dura poco, il finale è aperto e non sappiamo quando uscirà la seconda stagione. Non è chiaro in che epoca sia ambientato perché il ritorno degli abiti vintage è un dramma e hanno dei telefoni d’avanguardia però sembra di stare negli anni ’80. Dopo un’attenta analisi, in cui ci siamo accorti che citano Pornhub, posso confermarvi che si tratta di oggi ma ci abbiamo messo 3 puntate per capirlo.
Perché vederlo
Questa serie è molto carina e, se come me avete visto e vi siete innamorati di Skins e The end of the F***ing world, fa sicuramente per voi.
L’educazione sessuale è un argomento tabù e sappiamo che a nascondere le questioni sotto il tappeto non ci si guadagna mai nulla se non una reazione allergica agli acari o, in questo specifico caso, un malattia venerea. Oltre all’educazione sessuale c’è il liceo ed è quell’età in cui non ci si capisce nulla, sbagli una cosa e vieni tacciata a vita oppure hai troppa paura di sbagliare e vieni tacciata a vita lo stesso. Ti si appiccicano addosso etichette che restano piccole mentre tu cresci e non capisci cos’hai combinato che non funzionava. Se vivi la tua sessualità in maniera libera sei una poco di buono, se non la vivi sei una sfigata e qualunque cosa tu faccia, avresti potuto farla mille volte meglio.
Ognuno di noi è diverso, ognuno di noi è strano. Alcuni amano uscire con una tinta labbra dorata, altre citano Sylvia Plath in conversazioni casuali e altri ancora non vedono l’ora di sbatterti contro un armadietto semplicemente perché di sì.
A fine giornata ci si ritrova a fare i conti con sé stessi e, quand’è così, avere accanto un paio di spalle con cui condividere il peso delle parole degli altri rende tutto molto, molto più sopportabile.
Oltre a questo, che sembra essere una cosa noiosissima, si parla anche di fellatio e cunnilingus ma non ve lo scrivo in italiano perché in latino tutto è più elegante.
Se riuscite a vedere la 1×05 senza gridare IT’S MY VAGINA significa che avete un autocontrollo migliore del mio e, per questo, mi congratulo con voi in anticipo.
Qui c’è il trailer e, come sempre, attendo vostre.
Un bacio a testa,
-M