Ci sono momenti nella vita in cui qualcosa cambia. Ne siamo testimoni eppure non siamo totalmente consapevoli di quel che accade. C’è chi da un giorno all’altro smette di bere estathè al limone per abbracciare il culto dell’estathè pesca, chi all’improvviso impara a parcheggiare e chi, invece, impazzisce per la musica del Nord Europa.
In questo ambito funziono in maniera molto semplice del tipo: “ok questa canzone è triste. Ah ma è triste anche questa. Questa sembra scritta da qualcuno in trip. RAGAZZI HO APPENA TROVATO LA MIA NUOVA CANTANTE PREFERITA”.
Dopo un breve meeting fatto con me medesima, ho deciso di condividere con voi alcuni cantanti o gruppi nordeuropei che, in un modo o nell’altro, mi hanno scaldato il cuore, sebbene dove vivono loro faccia freddissimo.
1. Love love love – Of Monsters and Men
Indie pop folk islandese, sono in 5 ma quando vedo i loro live sembrano moltiplicarsi quindi mi limito a dirvi che sono una band. Hanno avuto un successo planetario con Little Talks, era il 2011 e si è meritata un posto d’onore nel mio cd di duetti in macchina. Molte delle loro canzoni riprendono delle leggende islandesi mentre altre, come quella di cui sopra, sono state scritte con il solo scopo di farmi piangere.
Sono anche comparsi nella sesta stagione di GOT ma nella settima c’è stato Ed Sheeran e quindi ci siamo scordati del resto.
2. Strangers – Sigrid
Norvegese, classe 1996, balla come se nessuno la stesse guardando e lo fa quasi esclusivamente in Converse e maglietta.
Freschissima, e lo sapevo che avrei fatto un sacco di battute metereologiche ma vi giuro che mi sto limitando, ha dato alla prima band il nome del suo gatto morto e nel 2019 andrà in tour con i Maroon 5.
Lei, inspiegabilmente, mi piace anche se non è triste.
3. Dancing on my own – Robyn
Prima che Calum Scott facesse una cover strappa fazzoletti di Dancing on my own, quella canzone era solo di Robyn, musicista svedese.
La cantante, partita bene ma che ora sembra suonare lo stesso pezzo da 4 anni di cui cambia ciclicamente le parole, fa video bruttissimi ma le canzoni vecchie sono belle.
4. Queendom – AURORA
Lei l’ho scoperta mentre scrivevo e mi sono dimenticata di togliere la riproduzione automatica di Youtube. Norvegese nata nel 1996, a me fa sbarellare. Ha uno stile suo, si veste strano, balla strano e scrive cose un sacco strane che però sono vere e se le prova anche lei vuol dire che siamo almeno in due. E poi certo, se ne parli ad alta voce scopri che siamo almeno in 3, 4, 5…
5. Riverside – Agnes Obel
Suona il piano e il mio album preferito della Obel è Aventine, 2013. E’ danese e la canzone di cui vi parlo è comparsa in così tante serie tv da spingermi di nuovo su questo sito qui, cosa che evitavo da tempo perché di solito quando comincio mi ci vogliono 3h per smettere.
Non è semplice da ascoltare, nel senso che io un cd intero lo reggo solo quando sono estremamente triste o felice e, in ogni caso, finisce con me triste.
6. All I ever wanted – Basshunter
Questa mi fa piangere per almeno due motivi:
-è del 2008
-è del 2008
Basshunter, cantante, produttore e dj svedese, ci ha regalato magie che io ho provato ad imparare in più lingue ma avevo 15 anni e probabilmente ero convinta fosse tutto in finnico.
A volte succede anche adesso ma non lo scriverò però altrimenti risulterei poco professionale.
7. Wearing nothing – Dagny
Di lei vi ho già parlato e la mia sua canzone preferita è Love you like that, sentita in The Bold Type. E’ norvegese, la sua Backbeat è comparsa in Grey’s Anatomy e non ha ancora pubblicato un album maledizione.
8. Cool girl – Tove Lo
Negli anni credo di aver visto più parti del suo corpo che del mio. Femminista come AURORA, è a lei che dobbiamo magie quali Love me like you do di Ellie Goulding e Homemade Dynamite di Lorde.
Svedese, è fondamentalmente pazza e a testimonianza di ciò esiste Bitches, brano di cui sopra in collaborazione con Elliphant, Charli XCX, ALMA e le Icona Pop.
9. Axwell Λ Ingrosso – More than you know
Ditemi se riuscite a non cantarla. Tre parole, 19 lettere: perdita della dignità.
10. Ain’t my fault – Zara Larsson
Lei è la quota più sofferta di questa playlist. Non perché mi deprima la sua musica ma perché è del 1997 e non capisco proprio perché debba essere Zara Larsson e noi no.
Non so se sono più affascinata dai suoi outfit o dalle sue coreografie e la cosa mi turba.
11. Girlfriend – Icona Pop
Le Icona Pop sono quello che saremmo potute essere noi se davvero avessimo fatto quello che c’eravamo dette. Svedese una e gambio-finlandese l’altra, frequentano la stessa scuola a Stoccolma ma si conoscono ad una festa dove decidono di fare musica insieme. 4 settimane dopo scrivono il primo brano e conquistano la vetta delle classifiche con I love it.
Se siete arrivati in fondo vuol dire che mi volete proprio bene perché di solito quando parlo di questa musica qui non mi ascolto neanche io. Grazie.
E grazie ad Eleonora che mi ascolta quando io non mi ascolto.
Se avete cantanti nordici da consigliarmi, anche se non sono tristi, li ascolto mega volentieri.
Un bacio a testa,
-M