Tutte le volte che ho scritto ti amo

Perché vedere: Tutte le volte che ho scritto ti amo di Netflix

Ormai sappiamo come funziona: esce una commedia romantica su Netflix e noi, siccome abbiamo dei cuoricini adorabili, guardiamo la commedia romantica su Netflix.
Questi film sono generalmente riconducibili a 4 grandi macrocategorie, ovvero:
“Ti prego manda avanti”
-“Vado a far pipì, non mettere in pausa
“Però dai, è carino”
-“No vabbé, ora lo consiglio anche alle prozie”
Tutte le volte che ho scritto ti amo” non è ancora un “no vabbé, ora lo consiglio anche alle prozie” ma è molto molto carino, e non lo dico solo perché c’è Noah Centineo.

 

La trama


Lara Jean è una teenager innamorata dell’amore e, in quanto tale, passa le giornate a leggere libri in cui lui ama lei lei ama lui ma c’è un ostacolo insormontabile che fa sì che i due non possano amarsi. Ha scritto 5 lettere a ragazzi per cui ha perso la testa, lettere che, idealmente, dovrebbero restare al sicuro nella scatola foderata che se ne sta tranquilla sullo scaffale più alto dello sgabuzzino…

 

Perché vederlo


Noah Centineo. Vi risparmio la googlata, è del 1996
-Gli attori asiatici stanno, poco alla volta, ottenendo lo spazio che meritano
-C’è Janel Parrish, conosciuta per aver interpretato Mona in Pretty Little Liars e che in questo film è la sorella maggiore ma sembra abbia 83829 anni in più dei suoi familiari
-Potete guardarlo mentre fate altre cose, ovvero, se vi scappa la pipì potete farla anche senza fermare il film perché non ci sono insospettabili colpi di scena
-Me l’ha consigliato Chiara ma lei mi parlava del titolo in inglese, io di quello in italiano e abbiamo impiegato 32 minuti a capire che stavamo parlando della stessa cosa. Netflix ti prego uniforma i titoli perché altrimenti fai litigare le persone grazie

 

Perché non vederlo


-Alle volte è un po’ lentino, del tipo che 1h e 38′ mi è sembrata un po’ troppo (infatti sono andata a fare pipì)

 

In conclusione


Non credevo di poter scrivere tre volte la parola “pipì” in un articolo la cui parola chiave non è “cistite”: non si smette mai di imparare.
Il film è una coccola, i personaggi sono una coccola e la verità è che Lara Jean siamo noi.
Non lo dico in un eccesso di Bovarismo, ma lo dico perché a tutte è capitato di negarci la felicità perché convinte di non meritarcela, perché le parole sembrano stare meglio se lasciate al sicuro quando, la maggior parte delle volte, il “sicuro” è come i tapis-roulant in aeroporto che vanno nella direzione opposta rispetto alla nostra. Tu sei lì con i tuoi bagagli e ti ritrovi a fare fatica doppia quando basterebbe davvero poco per cambiare le cose.

Prima che io rovini tutto scrivendo la parola “pipì” di nuovo, a voi il film è piaciuto? Se sì, perché?
Vi lascio con il trailer, nel caso in cui non l’abbiate ancora visto.

Un bacio a testa,
-M

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