Reputation Tour di Taylor Swift a Wembley – receMsione

Vi scrivo dopo aver preso un’automobile, un aereo, un treno, una metro, un autobus, un taxi e un’innumerevole quantità di scale mobili: tutto nello stesso giorno.
Da bambina mi sono fatta un sacco di promesse, alcune le ho mantenute mentre altre, invece, le ho trovate fuori dalla mia portata, come ad esempio imparare a fare la capriola all’indietro.
Il concerto di Taylor è una promessa che risale alla prima volta in cui ho visto Letters to Juliet con Amanda Seyfried, gennaio 2011. Taylor Swift canta Love Story sui titoli di coda e io capisco che non merito una vita senza vederla live.
Dopo 7 anni, io e la Swift abbiamo condiviso un concerto a Londra in cui, sebbene possa sembrare incredibile, non ero neppure l’ospite internazionale.

 

Il clima

Reputation tour
A Londra c’è un’escursione termica di 73 gradi, la ragazza delle perquisizioni mi chiede “How old are you” e io le rispondo “Fine thanks and you” con una lucidità che ha spaventato anche me e la ragazza che mi sedeva accanto ballava come se fosse appena uscita da una puntata di Geordie Shore: siamo diventata amiche ancora prima che partisse Boom Clap.
Parterre seduto e un’atmosfera decisamente più dark di quella che caratterizzava l’epoca di 1989: del resto, allora, non c’erano cobra.

 

Charli XCX & Camila Cabello

Reputation Tour
Opening act di tutto rispetto, con una Charli XCX con un outfit 100% plastica e una Camila Cabello vestita male: esattamente quello che mi aspettavo.
18.45 Charli canta di fronte ad uno stadio più vuoto che pieno. Lei è l’amica che quando ci vai a fare una camminata insieme finisce col far pipì sul sentiero e a salutare i passanti mentre si tira su i pantaloncini. Charli coinvolge e salta, e balla, ed è un po’ grezza e ci piace per questo, quando al grido di I DON’T WANNA GO TO SCHOOL I JUST WANNA BREAK THE RULES ci regala una dichiarazione di poetica che nemmeno il Fanciullino di Pascoli.
Camila invece è l’amica a cui non devi mai chiedere di cantarti “Happy birthday to you” perché tra un vocalizzo e l’altro ci impiega così tanto che si scioglie la candelina sulla torta, passa la data e gli auguri portano male. Sono indubbiamente due amiche molto particolari, ma sono anche due amiche con le quali puoi permetterti di performare Shake it off rubando il cuore a chi ti guarda.

 

Taylor Swift

Reputation tour
Il concerto si apre con Ready For it e Taylor Swift è brava. E’ brava perché non lascia niente al caso, ogni esibizione è calcolata, i braccialetti luminosi funzionano (quelli degli altri, il mio ovviamente no) e ci sono lingue di fuoco, spettacoli pirotecnici, dei tamburi, una fontana, serpenti alti 10m e Niall Horan.
Se per gli altri cantanti in genere dò uno sguardo alla setlist in modo da arrivare preparata al grande giorno, con TS non è successo perché le sue canzoni sono insite nell’idea di “Marta” e qualunque canzone avesse performato l’avrei cantata fino a perdere la dignità.
Prima incendia il palco (e lo dico letteralmente), poi ci regala Dancing with our hands tied e So it goes in acustico, poi incendia il palco, poi Long Live / New Year’s Day al piano e infine incendia il palco di nuovo con fuochi d’artificio e altre magie.
Ogni blocco narrativo è preceduto da un breve video, sono 3 i video in totale, e Taylor si sposta su tre palchi creando uno spettacolo in tre atti.

 

Quello che ho sempre voluto scrivere

Reputation Tour
Lo dichiaro: io a Taylor Swift voglio bene.
Le voglio bene perché è la Cristiano Ronaldo del pop, e ve ne parla chi una volta facendo zapping è incappata in una partita di calcio e ha cercato di convincere tutti che l’unico modo per vincere sia far entrare in campo giocatori quando l’arbitro è distratto.
Taylor Swift non è Beyoncé e lo sa, Taylor balla male ma non gliene frega nulla, riprova i movimenti finché non vengono decenti e quando vengono decenti li riprova finché non vengono meglio. Le riempiono il feed di emoji con i serpenti e lei sui serpenti ci costruisce un tour. Le dicono che è una zozza perché ha limonato con chiunque e lei ti scrive Blank Space dicendoti: “ciao chiunque, sono psicopatica e se vuoi limonare ho un un paio d’ore libere domani tra le 5.30 e le 7.30“.
La cosa che mi piace di più di lei, però, è che riconosce i meriti. T.S. è una persona che ringrazia e che sa che essere brave è importante ma non è tutto.
Lei scrive da Dio, canta, suona e dice grazie che, per quanto mi riguarda, è ciò che rende “persona” una persona.
Potrei anche parlarvi di quella volta in cui è stata tacciata di femminismo bianco e allora ha messo in piedi l’ensemble più variegato di sempre ma ho deciso di risparmiarvelo perché vi voglio bene.

In conclusione, grazie ad Eleonora per essere compagna di genitori, di concerti, di mezzi pubblici e per aver permesso a Taylor Swift di cambiare la sua vita.
Grazie a voi perché se nessuno mi leggesse io non scriverei. O meglio, scriverei lo stesso ma nessuno mi leggerebbe e mi divertirei la metà.
Grazie anche a Taylor Swift i cui biglietti costavano tantissimo e che, per questo, ha fatto sì che vedessimo il concerto così tanto da lontano che praticamente eravamo al forum di Assago e quindi ci siamo sentite a casa.

Un bacio a testa,
-M

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