Killing Eve

Perché vedere: Killing Eve

Noi amanti delle serie tv lo sappiamo bene, la vita è un pendolo tra la vita vera e il binge-watch. A causa della vita vera in questo periodo non sono nel pieno delle mie facoltà recensitive ma dato che devo studiare troppo ho deciso di approfondire la mia preparazione anche su serie tv che temo possano chiedermi all’orale, tra le quali Killing Eve. E Grey’s Anatomy. E Lost. Ma questo è un altro discorso.

 

La trama 

L’avete riconosciuta. E’ Cristina Yang. In bagno, sì.
Non vi nascondo che aver binge-watchato Grey’s Anatomy negli scorsi 129041029 mesi ha giocato un ruolo fondamentale nella mia scelta di approcciarmi a Killing Eve. In realtà non c’ho impiegato tantissimo: ho letto il suo nome associato alla serie su tv show time, ho notato il “thriller” appoggiato sotto il titolo e ho pensato “bene. E’ fatta“.
Killing Eve nasce come rappresentazione telefilmica della novella Villanelle, nome dell’antagonista di Cristina Yang, di Luke Jennings. La prima stagione è composta da otto episodi trasmessi da BBC America nella primavera 2018 e ancor prima che il pilot andasse in onda è stata rinnovata ad una seconda: il prodotto è di mega qualità.

 

Perché vederlo 

  • La trama: Eve (Sandra Oh) è un’agente dell’MI5, ente per il controspionaggio e la sicurezza in territorio britannico, che inizia ad occuparsi degli omicidi seminati in tutta Europa da Villanelle, assassina sociopatica di cui dopo 30 minuti di pilot vi sarete già innamorati. Il vero filo conduttore dell’intera serie è il fatto che non solo a voi interesserà di Villanelle ma anche a Eve: il rapporto a distanza tra le due donne è quanto di più sottile e meglio riuscito sia stato ideato dalla serie.
  • Cristina Yang: Ciò che i fan di Sandra Oh saranno felici di sapere è che si fa chiamare con il nome di Eve ma è rimasta Cristina Yang. Fin dal pilot la sensazione è che i due personaggi siano un tutt’uno, e non perché l’attrice non sia sensazionale, ma perché anche Eve è agguerrita, estremamente intelligente e per nulla portata per la cucina, con l’unica differenza che mentre in Grey’s Anatomy la vedevamo in sala operatoria, qui è alle prese con pistole e inseguimenti. In pratica è come quando c’è stata la sparatoria al Seattle Grace Hospital però per otto episodi.
  • Il lato psicologico: Non so se qualcuno di voi seguiva Bates Motel, ma il principio è lo stesso. Uno dei personaggi principali dovrebbe essere il male, il cattivo, Satana, la crosta del pan bauletto, e invece finisce per essere quello per cui tifi, chissenefrega di quel che è giusto. In Killing Eve è ancor più strano, perché mentre questo vale per Villanelle, magistralmente interpretata da Jodie Comer, non è lo stesso per Eve, che interpreta la classica eroina televisiva. Ad un certo punto non sai più cosa sperare perché tifi per Eve tanto quanto tifi per Villanelle.
  • Il cast: Scusate se sono un po’ morboso con questa Villanelle ma m’ha cambiato la vita. Jodie Comer interpreta secondo me il ruolo più complicato e il fatto che sia anche il più riuscito della serie la dice lunga sulle sue capacità. Associo le scelte di casting ad una sola ed unica motivazione: assomiglia ad Emma Roberts. E vi ricordo che Emma Roberts ha una collezione di bambole che mostra spesso nelle ig stories: una pluriassassina necessita di un volto simile al suo.
    Al fianco di Jodie e Sandra Oh compaiono altri attori decisamente credibili: tra questi vi sono Fiona Shaw, collega di Eve nel settore MI6, Kim Bodnia, capo di Villanelle, e David Haig, “la persona” di Eve proprio come Meredith lo era per Cristina.

 

Perché non vederlo 

  • Perché Zia Petunia da quando è terminato Harry Potter s’è tagliata i capelli e non sopportate di vederla così.
  • Perché, cambiando la location di puntata in puntata e più volte all’interno della stessa puntata (e non come in Pretty Little Liars in cui le liars si dividevano nel bosco e nell’episodio dopo si dividevano in obitorio), non potete permettervi un road trip europeo al termine della stagione.
  • Perché guardate serie tv solamente la sera per conciliarvi il sonno: su 8 episodi almeno 6 potrebbero tranquillamente essere season finale a giudicare dai colpi di scena.

 

In definitiva, guardatelo: è un thriller ma è anche ricco di scene così folli da risultare quasi comiche. Questo lo dico per Marta che se le suggerisco di vedere thriller non comici scappa urlando.
Vi lascio con il trailer della serie: buona visione!

-D

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