Tendo sempre a evitare i cinema durante le feste, poiché durante le feste un sacco di persone vanno al cinema e io sono una fan delle sale giganti con poche persone ma, quando sono incappata nel trailer di The greatest showman ho dovuto mettere da parte la tradizione.
Non lo dico solo perché il cast è una di quelle congiunzioni astrali che fanno sì che tu torni ad avere fiducia nell’umanità intera ma perché questo film mi ha fatta piangere e non capitava dal 1492.
La trama
La storia narrata è quella di P.T. Barnum (Hugh Jackman), un visionario capace di immaginare in scena i propri sogni. Vive dal 1810 al 1881 ed è a lui che dobbiamo il circo come lo intendiamo oggi, gigantesche tensostrutture, donne con la barba, fiere di avere la barba, e personaggi eclettici. Come ogni artista che si rispetti, Barnum ha una musa, Charity (Michelle Williams), che ama sopra ogni cosa. Nel film troviamo Zac Efron e Zendaya che hanno rilasciato delle meravigliose interviste promozionali, e Rebecca Ferguson (presente ne “La ragazza del treno).
Perché vederlo
–E’ un musical. Io quando scopro che si tratta di un musical impazzisco perché li adoro e so che per mesi non farò altro che ascoltarne la colonna sonora.
-I parolieri sono gli stessi di La La Land.
–Hugh Jackman è incredibile e riesce a fare così tante cose in una sola esibizione che a noi servirebbero circa 9 anni per impararne una mentre lui fa tutto in 2 minuti e mezzo di canzone.
–Zendaya ha eseguito da sola quasi tutti i suoi stunt, ovvero, ha imparato ad andare sul trapezio e la farfalla che volteggia all’interno del circo è effettivamente lei. Oltre a questo, in più occasioni, sfodera uno sguardo così tagliente che metteva paura a me e io giuro che Zendaya non ti ho fatto nulla.
–Zac Efron. Punto.
–Rebecca Ferguson e Michelle Williams hanno una classe che difficilmente si può descrivere a parole.
Perché non vederlo
–E’ un musical. Ci sono persone che quando scoprono che si tratta di un musical non capiscono più nulla e IO QUEL FILM NON LO VOGLIO VEDERE.
–Gli applausi a scena aperta. A me è venuta un sacco di voglia di applaudire in momenti casuali però mi sono dovuta ricordare che “sei al cinema Marta non ti sentono datti un contegno“.
In conclusione
Come avrete capito, a me i musical piacciono da matti. Aggiungici poi che c’è una famiglia che si vuole un sacco di bene, ci sono persone che non hanno paura di mettersi in gioco e che ci sono attori che reputo meravigliosi.
La cosa che funziona di The Greatest Showman è prima di tutto una storia conosciuta ma non troppo e che sono riusciti a romanzare questa storia al punto tale da tenerti incollato allo schermo sebbene, a dirla tutta, non sia poi così difficile indovinare il finale. C’è un amore impossibile, c’è il problema di essere diverso, c’è la lotta tra chi si è e chi si vorrebbe essere e il tutto è corredato da coreografie mirabolanti e da canzoni che, volenti o nolenti, vi faranno battere il piedino contro il pavimento della sala.
La chiave è la sospensione, quella manciata di attimi in cui sei in aria e non dici nulla. Il tempo si ferma, nessun feedback e tu non sai se stai facendo bene, se chi hai davanti ti ha capita, se stai per cadere o se atterrerai tutta intera.
Fa una paura pazzesca ma ho imparato una cosa: restare con i piedi per terra dà sicurezza ma, per aria, ci si diverte molto, molto di più.
Vi lascio con This is me, brano che non è di Camp Rock, che ha cantato anche Kesha e che vi metterà addosso una voglia incontenibile di fare una rivoluzione, meno male che non è alla fine del film altrimenti sui titoli di coda sarebbe partito un flashmob.
Un bacio a testa,
-M