Baby Daddy

Perché vedere: Baby Daddy

Avete presente quel sentimento devastante a fine stagione televisiva in cui tutte le serie che segui vanno contemporaneamente in pausa ed è fine novembre quindi davanti a te ci sono solo libri da imparare e le persone normali dicono “meglio così, riusciamo a studiare” mentre tu dici “ommioddio cosa posso guardare?”. So che ci andava un punto di domanda ma la frase era così lunga che pensavo ve ne dimenticaste tutti. Che grammar nazi.
Bè, è esattamente in questo mood che mi sono buttato sul pilot di Baby Daddy e, poche settimane dopo, mi trovo a fine quarta stagione. Credo di non aver mai più studiato.

 

TRAMA

Il pilot di Baby Daddy, serie di Freeform iniziata nel 2012 e terminata a maggio 2017 dopo sei stagioni (esattamente cento episodi) di perle da venti minuti l’una, si apre con Ben Wheeler che trova sullo zerbino una bimba appena nata e un biglietto: una sua sveltina ha partorito ed è scappata lasciandogli tutte le responsabilità.
Fortunatamente per lui e per noi una mandria di fuori di testa aiuta Ben a crescere Emma: Bonnie, sua madre, cinquantenne in teoria, diciottenne in pratica; Danny, fratello maggiore bello come la Statua della Libertà ma stupido come i sassi di Stonehenge; Tucker, coinquilino grande quanto una tazzina da caffè; Riley, l’amica di una vita innamorata di un fratello diverso a stagione e ricambiata dal fratello sbagliato ogni volta.

 

PERCHE’ VEDERLO

DIREI CHE QUESTA IMMAGINE E’ SUFFICIENTE.

Danny Wheeler. Sì, è quello dell’immagine. Sì, più o meno in ogni episodio si spoglia. No, non è legale.
Fa ridere. Ma ridere del tipo che dopo quattro secondi davanti a Bonnie Wheeler non senti più la mascella: non sono uno facile per le serie comiche da 20 minuti eppure credetemi, questo sta appena sotto Modern Family, che per me è insuperabile. Grande punto a favore in questo senso, che è il motivo per cui The Big Bang Theory non m’appassiona più: non è ripetitiva.
– Il Natale. Ogni stagione ha il suo episodio di Natale e Bonnie è una vera pro in materia: vi dico solo che per ammirare tutte le luci sul balcone bisogna indossare occhiali da sole.
– Le guest star. Se vi manca tantissimo Aria Montgomery potete bingewatchare con cattiveria le prime due stagioni e trovare venti pazzi minuti di Lucy Hale all’inizio della terza stagione. E non è tutto: ce n’è per tutti, da Kat di The Bold Type a Charlotte Grayson di Revenge.

 

PERCHE’ NON VEDERLO

– Le risate preregistrate. Dopo il primo episodio te le dimentichi, ma ammetto che all’inizio sono un po’ invasive.
– Chi ha assistito ad anni di Nina Dobrev che si divideva tra consanguinei potrebbe essere pieno di una situazione del genere.
– Se al liceo vi siete divertiti un po’ troppo la trama di base potrebbe regalarvi un po’ d’ansia.
– La bambina cambia tipo ogni settimana. Se questo offende la vostra sensibilità di telespettatore sapete cosa non fare.

 

Vi lascio con il promo della prima stagione. Fateci sapere se l’avete vista e se avete intenzione di farlo 😉

-D

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