L’ho cominciato perché ne parlavano tutti e perché, ogni volta che andavo in libreria, mi ritrovavo a sfogliare “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood, libro omonimo da cui è tratta la serie tv e scelto da Emma Watson per l'”Our Shared Shelf” di maggio/giugno.
Si tratta di una storia concepita nella Berlino ovest del 1984, anni prima che il muro cadesse. Vi lascio il link dell’intervista che Mrs. Watson ha fatto alla Atwood così se vi va potete acculturarvi come i pazzi: Emma Watson interviews Margaret Atwood.
La serie tv è comparsa su HULU a fine aprile 2016, ha ricevuto 13 nomination agli Emmy e ne ha portati a casa 8. E’ composta da 10 episodi di 50-60 minuti ciascuno, di seguito il trailer cosicché possiate farvi idea dei toni del telefilm in questione.
La trama
In un tempo che sembra essere pericolosamente vicino al nostro, le donne servono per procreare. Non importano i meriti, i voti, il colore della pelle e l’orientamento sessuale: chi ha le ovaie funzionanti, le usi.
Nascono sempre meno bambini e le famiglie benestanti che non riescono ad averne, si servono delle ancelle, carne da macello esclusivamente utili ai fini riproduttivi.
Poi ci sono le Marta (giuro si chiamano così) che hanno lo scopo di tenere in ordine la casa, ci sono le prostitute, le zie che hanno il compito di tenere in ordine le ancelle… Una volta entrate a far parte del sistema le persone perdono il proprio nome, diventano una proprietà e non possono leggere, allearsi, amare.
Il cast
Elisabeth Moss (Mad Men), Samira Wiley (OITNB), Alexis Bledel (Una mamma per amica), Yvonne Strahovski (Chuck, Dexter), Joseph Fiennes (Shakespeare in love)… Praticamente manchiamo solo noi.
Perché non vederlo
–Se siete persone ansiose, e ve lo dico da persona ansiosa, forse forse non è il caso di guardarlo prima di andare a dormire.
–Se vi piacciono le serie in cui succede tutto e subito, The Handmaid’s tale è da evitare. Ogni puntata è come un giro sulle montagne russe, però in slow motion. Sentite gli organi interni in disordine, e vi dà anche un po’ fastidio, ma dovete lasciare che le cose facciano il proprio corso.
–Ci sono scene forti. Niente di splatter, ma si tratta di avvenimenti psicologicamente impegnativi.
–Se cercate una serie femminista, qui nessun -ismo è visto come positivo. Si tratta di dimostrazioni di umanità, solo questo.
Perché vederlo
E’ indubbiamente una serie tv intensa, ma non di quell’intenso che c’è un triangolo e non capisci se la protagonista ami di più un fratello piuttosto che l’altro, è intenso che ti prende a pugni perché sai che è tutto vero. Sai che non si può inventare tutto e sai che gli omosessuali sono discriminati, che alle donne è praticata l’infibulazione cosicché non possano provare piacere dai rapporti sessuali, che i ricchi sono sempre più ricchi e che se sei sottomesso, ma sottomesso per davvero, lottare è difficile.
Difficile, non impossibile.
Ci sono momenti in cui guardi quello che succede e speri che non possa essere vero, ce n’è uno in cui la protagonista ringrazia un uomo che si offre di violentarla “No grazie” dice, “potrebbe essere pericoloso“. Non è pericoloso l’atto, ma è pericoloso come i suoi padroni potrebbero reagire all’atto.
Poi ci sono le testa calde, quelle che tentano un colpo di reni pensando così di piegare il regime e c’è chi ama con gli occhi, c’è una scena di Alexis Bledel in cui ama con gli occhi che è semplicemente pazzesca.
Non è una serie che divori (e se lo fai poi hai bisogno di riprenderti), non è una serie che guardi per rilassarti (se la guardi per rilassarti siamo persone un po’ diverse), è una serie che va vista per rendersi conto.
La seconda stagione uscirà nel 2018 ed io sono già in trepidante attesa.
Se vi andasse di parlare di The Handmaid’s Tale mi fareste molto felice.
Un bacio a testa,
-M