The Circle Emma Watson

Perché vedere: The circle

The Circle è un lungometraggio tratto dal romanzo omonimo scritto da Dave Eggers, lo stesso Eggers ha collaborato alla stesura della sceneggiatura.
Vi dico che, non appena si sono accese le luce in sala, ho esordito con “Ragazze questo film è una tro_ata pazzesca“: lascio a voi decidere se la lettera mancante sia una “V” o una “I”, sappiate solo che non mi piace scrivere parolacce negli articoli.

 

La trama


Questa pellicola ha talmente lasciato il segno che l’unica gif decente che ho trovato è quella di cui sopra e sto seriamente pensando di riproporvela in tutti i paragrafi.
The Circle è un’impresa tecnologica e avanguardista il cui logo è prodotto dall’incontro delle conferenze di TED con la bandiera giapponese: io fossi stata giapponese o meglio ancora ancora, una signora giapponese che fa conferenze per TED, avrei già fatto partire vibranti lettere di protesta.

Emma Watson, che veste i panni scialbissimi di Mae Holland, viene assunta dalla compagnia che decide di mettere telecamere un po’ dappertutto semplicemente perché di sì. Ha un amico che la ama però friendzone, una famiglia modesta, il padre con la sla… Praticamente è un sacco di cliché tutti insieme che si risolvono esattamente come si risolvono i cliché: succede quel che tu pensi succeda solo che lì succede male.
Tra gli attori del cast compare perfino Tom Hanks e io spero vivamente che nessuno degli attori presenti abbia letto il copione prima di accettare la parte oppure spero che li abbiano pagati davvero tanto perché i giorni persi a girare scene del genere non glieli darà indietro nessuno.

 

Perché vederlo


-C’è Emma Watson
-C’è Tom Hanks
-Ci sono Tom Hanks ed Emma Watson
-Dopo averlo visto potrete dire: “Ma sai che ho visto un film con Emma Watson e Tom Hanks?”
-Se lo vedete in spagnolo Emma Watson ad un certo punto esclama “MADRE MIA“: io son quasi svenuta.

 

Perché non vederlo

P.S. lui non mi piace

L’avrete capito, quando si tratta di stroncature sono nata esagerata. Le intenzioni ci sono e possono anche sembrare buone, ma nei 110 minuti di lungometraggio ci sono personaggi appena abbozzati, scelte decisamente opinabili e la creazione di un mondo che a parer mio è debole, così come è debole la crescita della protagonista.
La tecnologia si sta insinuando sempre di più nella nostra società e, ovviamente, dobbiamo imparare a fronteggiare entrambe le facce della medaglia, quella che ci permette di cantare “tanti auguri” a nostra sorella nonostante i 1200km di distanza e quella che permette ai nostri datori di lavoro di riesumare quella foto del 2008 in cui abbiamo festeggiato non so chi e bevuto non so cosa.
La totale connessione può rivelarsi controproducente ma c’è modo e modo. Il modo scelto da questo film è meno potente del wi-fi dell’università quando il professore legge le slide e il 98% degli studenti tergiversa su FB perché sa di poter contare sugli appunti del 2%.
Se dovessi pensare a come questi temi sono stati gestiti dal magistrale Black Mirror o dal più umile Nerve, sebbene si tratti di prodotti sostanzialmente differenti, è davvero difficile non scorgere un abisso e, in fondo all’abisso, troviamo il logo di The Circle che ci ha provato ma che, purtroppo, non è proprio riuscito a salire.

La conclusione è che, se proprio proprio proprio volete vederlo, vi consiglio di andarci un giorno in cui il cinema costa meno.
Vi lascio con il trailer, in spagnolo ovviamente, cosicché possiate provare le stesse emozioni che hanno pervaso me, Giulia e Serena in una calda serata di maggio.

Un bacio a testa,
-M

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