Beauty and the beast

Perché vedere: La Bella e la Bestia

Se state leggendo questo articolo, complimenti.
Complimenti perché siete sopravvissuti a mesi di estenuante pubblicità della nuova trasposizione cinematografica targata Disney e, addirittura, avete voglia di sapere se è valsa la pena sopravvivere.
Ve lo dico così, subito, di getto: . Ma andiamo con calma, che gli spoiler a inizio articolo portano a non avere nessuno che ti legge i ringraziamenti finali.
Ho definito la pubblicità del film estenuante, perché? Bè, chiunque abbia un profilo instagram o anche solo una televisione a colori o cammini per strada in un centro abitato può ormai raccontarci ogni ricamo dell’outfit giallo di Emma Watson. A meno che per strada non si stesse scattando selfie, giustamente aggiungerei.

 

LA TRAMA

Non penso di dovervi riassumere la trama de La Bella e la Bestia, quindi vi darò nozioni random cercando di non annoiarvi.
Innanzitutto ho appena scoperto che l’omonimo film d’animazione Disney dal quale nasce il remake cinematografico è datato 1991 e la cosa mi sconvolge perché se avessero aspettato qualche anno Eleonora lo avrebbe visto per la prima volta durante le ore di religione alle superiori.
In secundis, dobbiamo sapere che il film riproduce in maniera fedele – tranne due o tre cose, poi niente paura che cambio tono e faccio il culo ai produttori – il cartone, cosa che dopo Maleficent non davo per scontata. Belle è interpretata niente po’ po’ di meno che (lo so, non ve l’aspettate) da Emma Watson e proprio come nel cartone abita in un villaggio nel cuore della Francia del Settecento con il padre Maurice (Kevin Kline); Gaston (Luke Evans) resta dotato di un intelletto limitato, in linea con il resto dei compaesani di Belle, convinti che una ragazza non abbia il diritto di saper leggere, così come troviamo immutati i personaggi che conosciamo dall’infanzia: il principe trasformato in Bestia (Dan Stevens) da una maga (doppiata nella versione originale da Elisa di Rivombrosa Vittoria Puccini), Lumière (Ewan Mc Gregor), Tockins (Ian McKellen), Spolverina, Chicco, Mrs Bric (Emma Thompson)… Ci sono tutti. E ci mancherebbe altro.

 

PERCHE’ VEDERLO

Vorrei sottolineare che Ariana Grande è scesa in pista per questo film addirittura sciogliendosi la coda alta e cantando accanto a John Legend Beauty and the Beast, la canzone principale; ah sì, canta anche Celine Dion (How does a moment last forever), ma Ariana deve aver pagato la baracca per relegarla ai titoli di coda.
Emma Watson è il cavallo di battaglia, perché porta con sé una fetta di pubblico che predilige un tipo di magia differente da quella della Disney, che guardandola agghindata a festa la ricorda al Ballo del Ceppo e che rivede nella sua lotta finale con Gaston Hermione Granger che salta sul drago nella Gringott: ho le lacrime.
Ora, dando per scontato che chiunque abbia aperto questo articolo sia dotato di una coscienza e conosca alla perfezione questo e quasi tutti gli altri classici Disney, penso che chi malsopporta stravolgimenti o anche leggeri cambiamenti possa affrontare serenamente la visione del film. Intere sequenze del cartone prendono vita senza modifiche: il ballo, i giochi nella neve, Gaston nella taverna, Belle nel bosco e così via.
Personalmente non temo i cambiamenti, ho amato Maleficent proprio perché raccontava una visione de La Bella Addormentata totalmente diversa, ma nel momento in cui la trama resta uguale e l’intento sembra essere quello di riprodurre il tutto fedelmente, va valutato l’indice di gradimento per ogni dettaglio differente.

 

LE DIFFERENZE

L’unico NO che mi sento di dire: le canzoni modificate. Ogni strofa saputa a memoria è una medaglia all’onore da appendere al petto, quindi perché togliere ai fan cresciuti – però poco – il piacere di fare il lipsync di tutti i brani, tenendo la stessa musica ma cambiando talvolta le parole? E poi, perché doppiare in italiano le canzoni privandoci quindi della voce di Emma Watson (sa anche cantare, io dico che la vita è ingiusta), anziché lasciarle in originale con i sottotitoli, magari? Per il musical Into the Woods con Meryl Streep e Emily Blunt, ad esempio, è stata scelta questa strada.
Novità decisamente promossa è l’introduzione del primo personaggio gay della storia della Disney: Letont, il braccio destro di Gaston, sta rischiando di precludere la trasmissione del film in Malesia e in Russia. Tre parole: peggio per loro.

 

In definitiva, il film va visto, perché è magia, è infanzia, è nostalgia, è parte di noi. Vi troverete a trattenere le lacrime anche nelle scene più divertenti. Grazie Walt Disney, grazie Emma Watson e grazie a voi per avermi letto; fateci sapere se vi è piaciuto il film e, se non l’avete ancora visto, affrettatevi!
Vi lasciamo con una clip di Belle che canta principalmente perché di sì.

-D

 

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