Praticamente è successo che ne parlano tutti, io soffro della peggiore Fear Of Missing Out di sempre e quindi mi sono imposta di doverlo guardare per forza. La pubblicità martellante mi ha piuttosto influenzata, soprattutto perché morivo dalla voglia di vedere Keira Knightley che interpreta l’amore perché io le voglio anche bene ma mi sembra essere dolce quanto i biscotti senza latte senza zucchero senza glutine senza olio di palma e senza biscotti.
La trama
Howard (Will Smith) è a capo di una grossa agenzia pubblicitaria e quando perde sua figlia sembra che il mondo gli crolli addosso, niente riesce ad aiutarlo a voltare pagina eccetto alcune lettere che indirizza a Morte, Amore e Tempo rispettivamente interpretate da Ellen Mirren, Keira Knightley e un ragazzo che non avevo mai visto prima e che ho scoperto chiamarsi Jacob Latimore.
Ci sono anche Kate Winslet, Edward Norton e Michael Peña però i loro personaggi sono spessi quanto un cartonato.
Perché vederlo
-Il cast
Non si vedeva un gruppo così da quando hanno girato 4 amiche e un paio di jeans (questo contribuisce a far sì che io abbia delle aspettative altissime quindi sappiate che quando mi complimento per la scelta del cast lo faccio sempre con cognizione di causa).
-La circolarità della storia
Nulla sembra essere lasciato al caso. O forse è lasciato al caso e noi siamo portati a vedere le cose migliori di quelle che sono realmente.
Perché non vederlo
-E’ così gigione da non crederci
In questo film non c’è niente di inatteso, o meglio, niente che io non mi aspettassi. Ci sono un po’ di lacrime (me l’hanno suggerito, io piango solo guardando cose insospettabili tipo la pubblicità dell’olio di krill), un po’ di affetto e delle tessere del domino.
-Tante, troppe falle
Il titolo del film, a parer mio, è una di queste, è così astratto da risultare inapplicabile alla vita che, purtroppo, è decisamente più concreta.
-E’ ambientato a Natale
Tralasciando la mia avversione per le feste comandate, l’idea di mandare nelle sale una pellicola in cui si parla del Natale dopo il Natale è piuttosto azzardata.
Temo si sia capito: da un lungometraggio come questo mi aspettavo molto, molto di più. La bellezza collaterale è solo nel trailer in cui si riesce tranquillamente a raccontare tutta la storia senza tralasciare grossi particolare e una volta finita la pellicola ti fermi un secondo, riguardi gli sneak peek e ti ricordi perché ti sei infilata al cinema.
L’idea di partenza può anche essere apprezzabile, una specie di Ebenezer Scrooge alle prese con un futuro che non sembra avere più nulla da offrire, il problema è che il tutto sembra troppo pretenzioso e alla fine allo spettatore non viene offerto nulla, giusto un paio di spunti nemmeno troppo rivoluzionari.
Vi lascio con Let’s Hurt Tonight (che mi piace), brano degli OneRepublic (che mi piacciono) e colonna sonora di Collateral Beauty.
Tendo a non ripetere spesso le cose che mi piacciono ma ho riletto l’articolo e sono stata più cattiva di Chef Ramsey.
Se vi andasse di parlarne (del film, degli OneRepublic o del fatto che l’olio di krill mi faccia piangere) sapete dove trovarmi.
Un bacio a testa,
-M
Hai messo per iscritto quello che ho pensato dopo averlo visto. Io sono andata al cinema per Will Smith e lui non mi ha deluso. Il resto un po’ si, come quando apri la dispensa, cerchi i biscotti e trovi solo quelli senza zucchero.
Ciao Marta!
Ciao Eli! 🙂
Guarda, la questione biscotti ultimamente mi tocca molto da vicino perché vado avanti con quelli senza lattosio. A parte quello però non so… A me non ha convinto nemmeno Will ma è anche vero che avendolo visto doppiato secondo me si perde sempre un sacco.
Grazie per avermi convinto a non vederlo. Iniziavo a sentirmi in obbligo ad inserirlo nella lista “da vedere”, proprio perché anch’io soffro un bel po’ di quella Fear of missing out, ma direi che mi lascio decisamente il tempo per altro.
Io sono per il “guarda tutto sempre”, anche solo per avere la possibilità di analizzarlo in seguito. Se però devo essere sincera gli dai un 6/6.5: non di più!
La filosofia del “guarda tutto sempre” ci sta, meglio sempre farsi un’idea propria, ma avendo una lista di film e serie tv da vedere non indifferente magari quelli che mi ispirano meno li lascio per eventuali (ed improbabili) tempi morti.