Quante volte vi è successo di passare una giornata tremenda e pensare che sareste più felici se poteste zippare alla vita successiva?
Quante condivisioni su Facebook della pagina “sono nato nell’epoca sbagliata” hanno dovuto subire i vostri amici?
Quanti anni sareste disposti a dormire in un sonno simile alla morte per svegliarvi dopo cento anni senza limoni da principi in calzamaglia ma su un altro pianeta? Io, sinceramente, zero. La componente limone è stata decisiva.
La trama
Jennifer Lawrence ancheggia, sì, succede anche questo.
Il genere di Passengers è fantascientifico barra romantico e la cosa più fantascientifica di questa recensione è che sia stato eletto io per parlare di un film fantascientifico barra romantico: The Vampire Diaries mi repelle. Detto questo, mi è piaciuto molto.
Una navicella spaziale sta percorrendo un viaggio di un centinaio e poco più di anni per raggiungere dalla Terra un pianeta colonizzabile sul quale costruire un mondo simile ma diverso dal nostro; 5000 passeggeri, equipaggio e tecnici inclusi, si sottopongono ad un processo di ibernazione in grado di congelare qualsiasi processo proliferativo delle cellule e garantire il loro risveglio solamente quattro mesi prima dell’atterraggio. Il dramma comincia nel momento in cui anomalie del sistema portano la capsula di un passeggero ad aprirsi con novant’anni di anticipo, costringendolo a vivere in totale solitudine nello spazio durante il sonno perenne degli altri viaggiatori.
Perché vederlo
C’è Bill Masters che non interpreta Bill Masters, ma non è l’unico motivo.
Passengers è una storia d’amore dove l’amore è l’unica scelta possibile e nel momento in cui lui è Chris Pratt e lei è Jennifer Lawrence non risulta difficile credere al fatto che gli unici due abitanti della navicella spaziale si innamorino tra loro.
Passengers pone non solo i protagonisti ma anche i telespettatori di fronte a scelte radicali, tra il bene esclusivamente per sé stessi e quello per gli altri che può portare alla tua stessa fine, non sono concesse mezze misure ma solo tempo per pensarci. Il tempo di una vita.
E’ questo: Passengers fa riflettere.
Perché non vederlo
Prima di vedere Passengers ero a metà tra il “sarà una sbrodolata fantascientifica, non finirà mai agli Oscar” e il “c’è la Lawrence, nomination agli Oscar sicuro“.
Durante il film ero lì a pensare che forse il film no, ma una nomination a Chris Pratt, a JLaw o a JLo magari sì.
A fine film ho maturato un severo ma giusto no.
Ebbene sì, cari amici, siamo davanti ad uno di quei terribili casi di film bellissimo che negli ultimi trenta minuti inciampa rovinosamente e si spacca una delle due palette superiori che rendevano il suo sorriso così smagliante. Il parere è personalissimo, magari per voi sarà il finale perfetto.
Secondo punto a sfavore, non tanto per il film, quanto per Chris Pratt: linea degli addominali perfetti e il fantasma di Frank Delfino che aleggia nel momento in cui ha una barba mediolunga, ma nelle scene condivise con Katniss Everdeen, lui scompare.
In definitiva, secondo me questo è un film da vedere, senza troppe pretese e senza essere troppo critici su quanto sono verosimili le faccende narrate.
Chi l’ha già visto è pregato di lasciare un commento con il proprio parere su quella deliziosa pagina che è Emmefromtheblock. <3
-D