I Medici: Aspettative VS Realtà

Ogni season finale spezza un po’ il cuore. Per fortuna ci siamo noi a farvi da gruppo di supporto e a commentare insieme I Medici post ultimo episodio. La buona notizia è che ci stiamo provando a fare una serie tv che si rispetti. La cattiva è che già che c’erano potevano fare veramente molto di più. Ma tutto sommato, alla luce di questo finale, per me è un grande Sì, e il delirio generale su Twitter me lo conferma. Voglio dire: mentre in Inghilterra creavano cose tipo Sherlock noi giravamo Don Matteo 6 e Un Medico in famiglia 11. Apprezzate i progressi, dai.
Visto che ho già nostalgia dei primi piani di Richard Madden il martedì sera, facciamo un recap di cosa ha funzionato e cosa no.

riccardi

 

Sceneggiatura

Cosa volevano fare: le saghe familiari sono sempre pazzesche, tanto più se la famiglia in questione è sui libri di storia. L’idea era fare una cosa alla Tudors (campione d’ascolti, ma c’era  Jonathan Rhys-Meyers) o tipo I Borgia, con tutto il codazzo di tradimenti, omicidi, incesti e complotti ai danni del Papa.

Cosa hanno fatto: e vabbè, perdoniamo i refusi storici. Anche la storia romanzata si perde negli stereotipi: l’eroe tormentato, il padre opprimente, la madre distaccata. Hai personaggi interessantissimi (il folle Brunelleschi, la fiera Contessina) che meriterebbero una loro storyline e si limitano a fare le comparse: voglio dire, Shonda Rimes in 40 minuti ti gestisce 5 specializzandi, 4 strutturati e tre pazienti a puntata, che sarà mai una famiglia?

 

Il Cast

Cosa volevano fare: hai speso una fortuna per avere Dustin Hoffmann e Richard Madden nel cast e hai perfino Skin che canta la sigla. Hai anche Fabrizio Ristori invecchiato che fa finta di essere Filippo Brunelleschi (aka Alessandro Preziosi, per le buon’anime che non conoscono Elisa di Rivombrosa). Praticamente l’unico del cast che non potrebbe lavorare come modello di Abercrombie è uno dei morti di peste inquadrato per due secondi e mezzo.

Cosa hanno fatto: sono tutti talmente belli che per far vedere i salti temporali di vent’anni (VENTI) mica li invecchiano, gli tagliano i capelli. Cosimo dimostra sempre 27 anni, anche quando scopre di essere diventato nonno. Per non parlare poi di Contessina, che sembrava più vecchia il giorno delle nozze che vent’anni dopo. La guardo, penso a Katy Perry che nel giro di un videoclip passava da adolescente a splendida e rugosa signora anziana e piango.
Sul doppiaggio sorvoliamo e andiamo avanti che ero partita dicendo che mi era piaciuta.

 

La Regia

Cosa volevano fare: gli sceneggiatori RAI si sono fatti una bella maratona di Netflix e si sono detti: copiamoli, facciamo una bella serie al cardiopalma. Una sigla pompatissima, belle scelte registiche, flashback a volontà un po’ di nudo in prima serata: massì, roviniamoci, go big or go home. Vi lascio il trailer per conferma.

Cosa hanno fatto: La serie è avvincente, ma rimane sempre trattenuta. C’è questa insopportabile tendenza a fare la spiega della spiegazione che o ci hanno preso per cretini o vogliono far suicidare Alberto Angela. Le scene con un po’ di sangue o un po’ di carne scoperta sono sempre accennate da lontano (e questo non fa onore alla virilità di Robb Stark). La suspance viene giocata male, come quando fanno vedere l’aggressore per rovinarti il colpo di scena: questo, tecnicamente, si chiama spoiler.

 

Note a margine:

Ci sono alcuni momenti in cui ho volato altissimo, tipo Contessina che entra nella sala della Signoria a cavallo che neanche Lady Godiva e salva il marito. O quando Twitter  ha eletto personaggio migliore della serie la Cupola Autoportante. Adoro.

In attesa della seconda stagione, vi lascio con alcune domande:

  • Perché perfino quel figo di Cosimo deve fare l’idiota con la donna che gli ha appena salvato la vita?
  • Quanto è difficile seguire una serie che ti hanno già spoilerato i libri di storia?
  • Non è meraviglioso che in America aspettino i sottotitoli inglese per guardarsi una serie in italiano?

Se avete risposte alle mie domande, fatemelo sapere su Twitter (@beamanca) così superiamo insieme l’astinenza dai primi piani di Richard Madden. Vi aspetto come Cosimo aspetta di vedere la cupola!

 

Cosa ne pensi?