La ragazza del treno

Perché vedere: La ragazza del treno

Ve lo dico subito: a me questi film mettono un’ansia pazzesca. Se non avessi letto il libro (che mi hanno regalato perché mi mette ansia anche la quarta di copertina) probabilmente mi sarei alzata a 7 fotogrammi dall’inizio della pellicola perché tra primi piani strazianti, l’occhio vitreo di Emily Blunt e le persistenti note acute di un pianoforte, ho più volte temuto l’attacco di panico.
I primi venti minuti sono sofferti sofferti sofferti perché devono permetterti di entrare nel vivo della storia e, non appena ci sei, è davvero impossibile uscirne.

 

La trama


Prima di tutto, dovete sapere che nonostante ci siano decine e decine di gif to che la ritraggono su un treno, Blake Lively non c’entra nulla con questo film: forse è per questo che Variety l’ha stroncato.
Rachel Watson (Emily Blunt) è un’alcolista dal passato burrascoso, come tutti ha dei segreti e come Piper Chapman, condivide il tetto con Alex Vause Laura Prepon.
Rachel conduce una vita da pendolare e, chi è abituato a trascorrere ore sui treni, ha una mente che tende a deragliare, i pensieri scappano stanchi di essere relegati ad un’esistenza sui binari. Ogni giorno la donna si perde con lo sguardo fuori dal finestrino e fantastica su una coppia apparentemente splendida ignara del fatto che, dietro quella che pare essere una facciata meravigliosa, possano nascondersi più scheletri che armadi.

 

Perché vederlo


Emily Blunt è angosciante: lo è il make up, lo sono le unghie mai pulite, lo è l’occhio sinistro che trema più del destro. E’ evidente che la Blunt abbia fatto un lavoro magistrale per entrare nella parte ed io, per quanto possa contare il mio personalissimo parere, ritengo ci sia riuscita.
Sapendo già la storia, e avendo capito cosa sarebbe accaduto più o meno a metà del libro, non ho avuto sorprese. A parte un paio di omissioni tralasciabili la pellicola è estremamente fedele al manoscritto di Paula Hawkins anche se sposta gli indizi un po’ più in là, ad un punto che sembra essere molto più vicino al finale piuttosto che al giro di boa.

 

Perché non vederlo


Il motivo principale per non vederlo è che non c’è nulla di rilassante. Non spuntano piccioni mentre qualcuno è in doccia, non ci sono bambine nei corridoi e nessuna mano spunta dal suolo per afferrare la caviglia della protagonista ma l’atmosfera è tutt’altro che rilassata.
La violenza c’è ed è ben rappresentata, gli attori non hanno remore nel prendersi a sassate o a male parole e questo alle volte può essere disturbante, così come possono essere disturbanti, e non sempre necessarie, le scene di sesso che non ricordavo essere così presenti nel libro.
O forse lo erano ma dopo che nel 2011 mi sono costretta a leggere 50 sfumature di grigio niente mi sembra peggio di così.

Vi lascio con il trailer e con la promessa che oltre ad Emily Blunt troverete sullo schermo anche Lisa Kudrow (Phoebe in Friends), Rebecca Ferguson (non la cantante) e Justin Theroux (marito di Jennifer Aniston):

Se l’aveste già visto o se foste intenzionati a farlo, leggerei più che volentieri le vostre considerazioni!
Un bacio a bacio a testa,
-M

3 pensieri su “Perché vedere: La ragazza del treno

  1. Anche io ho letto il romanzo, già di per sé angosciante, ma ho trovato la pellicola piuttosto confusa a livello narrativo. Tralasciando la Blunt che rende il personaggio di Rachel più accettabile (siccome nel libro è angosciante persino leggere delle sue sbronze, figurarsi a vederle), non ritengo che questo film – in quanto lettrice – abbia centrato appieno l’obiettivo. E inoltre, lasciatemelo dire, Scott me lo aspettavo molto, ma molto più hot di così. Nota semi-positiva mi sento di darla al dottore con l’accento caliente e dico semi-positiva perché col doppiaggio italiano mi si sono un po’ freddati gli ormoni!😀

    1. Il problema del libro (che poi per me è più un vantaggio che un problema) è che dopo averlo sfogliato ti fai necessariamente condizionare da quello già sai… Forse se non l’avessi letto avrei avuto mille ansie in più oppure, come dici tu, avrei fatto fatica a seguire il film.
      Sono quasi sicura si sarebbe verificata la seconda condizione perché avrei passato l’80% del tempo ad occhi chiusi: angoscia a livelli epici.
      Scott lo ricordavo meno “violento” ma può darsi che questo sia dovuto alla mia memoria pessima… 🙂

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