Lana Del Rey: le demo di Born to Die

Non sono sicuro del fatto che siate tutti riusciti ad ascoltare l’album di debutto di Lana Del Rey per intero, ma di un’unica cosa sono certo, i pochi superstiti che ce l’hanno fatta e sono ancora psicologicamente integri, hanno avuto nell’ascoltarlo le stesse reazioni del sottoscritto.

Ad ogni Born to Die pronunciato:

Ascoltando per la prima volta le canzoni più “allegre” dell’album, Off to the Races e Diet Mountain Dew:

 

Dopo Blue Jeans, Video Games e Dark Paradise:

 

A “Money is the anthem of success. So before we go out, what’s your address?”:

 

Alla benedizione del ritornello di Million Dollar Man:

 

Quando Carmen ci ha toccato nel profondo, l’interlude in francese soprattutto:

 

Quando dopo il primo ascolto di Summertime Sadness abbiamo messo in pausa la vita e siamo rimasti così, a guardare il vuoto per 20 buonissimi minuti:

 

Una volta concluso l’ascolto dell’album, invece:

 

E quando i nostri amici ci hanno detto che non hanno mai ascoltato Born to Die…:

 

…perché “è tutto troppo triste, poi mi deprimo”:

 

Quella che vi farò ascoltare oggi, però, è un’altra versione di Lana Del Rey: questa versione prende il nome di Lizzy Grant.

Lizzy Grant non è Born to Die, non è Ultraviolence e non è Honeymoon; il suo mondo è Youtube. La Lana Del Rey che conosciamo oggi ne ha fatta di strada, formandosi con una chitarra elettrica tra i locali newyorkesi.
Prima del contratto con la Interscope, prima dei ritocchi stilistici e prima di tutte quelle melodie malinconiche, Lana Del Rey era una ragazza bionda con un padre milionario che aveva posato come modella per il marchio Hollister e che per divertirsi girava corti cinematografici per amici aspiranti registi e postava canzoni sul tubo più famoso del mondo. Tutti i seguaci di Lana sanno che “qualsiasi cosa tu stia cercando su di lei, la puoi trovare tranquillamente su Youtube”. E il tubo è pieno di sue demo.

Ho deciso di parlarvi delle demo perché sono le versioni “nude” delle canzoni che poi finiranno nel final cut di un album. La cosa affascinante del mondo delle demo è che sono completamente diverse da quello che uno si aspetterebbe, ecco perché, in certi versi, fare un percorso a ritroso potrebbe essere molto traumatico. Io personalmente trovo tutto questo decisamente più affascinante dell’avere la copia fisica di un album tra le mani. D’altronde si dice che “non è la destinazione che conta ma il viaggio”, giusto?
Bene, allora vedete queste demo come il viaggio che ci ha lasciati a Born to Die.

 

Born to Die

La prima demo di Born to Die è molto simile all’originale, sia a livello di lyrics che a livello di sound. La trovo però molto meno incisiva della versione studio:

E poi c’è quest’altra versione. E qui mi fermo:

Blue Jeans

Oltre al fatto che questa versione duri 2.16 rispetto ai 3.29 dell’album, le differenze principali sono nelle lyrics, quindi ascoltate attentamente:

 

Video Games

Questa demo è poesia. Non solo per il fatto che sia semplicemente voce e piano ma perché sembra venire diretta dal cuore. La chitarra nell’ultimo ritornello poi è l’elemento a sorpresa che non ti aspetti:

 

Diet Mountain Dew

Quasi completamente diversa dalla versione presente in Born to Die, questa Diet Mountain Dew è più lenta dell’originale e con molte parti stravolte nella versione studio:

Ancora più stripped down, questa è la seconda demo della quinta traccia dell’album:

 

National Anthem

Qui torniamo al discorso “Lana Del Rey è Youtube“.
Il self-made video ricorda molto quello di Video Games. Questa versione di National Anthem è molto più rock, quasi elettrica:

 

Dark Paradise

Come on pretty baby,
I’ll be takin’ you down,
They say you got crazy,
Like, all over town.

Devo aggiungere altro?:

 

Summertime Sadness

Molto più felice della versione finale:

 

This Is What Makes Us Girls

Partiamo dal fatto che esistono almeno tre demo di questa canzone, oltre la versione studio, e non riesco a capacitarmi di come nessuna di queste 4 versioni sia ancora riuscita a stancarmi.
In questa prima versione si sentono le influenze rock:

Questa è la versione più dreamy – il video è talmente tanto Tumblr da farmi impazzire:

Questa, invece, è la mia versione preferita. Forse perché tutte le influenze musicali sono raggruppate e riescono a coesistere in maniera equilibrata, forse perché quella nota malinconica riesce ad essere già percettibile:

 

Without You

Questa è la versione soft di Without You, solo piano e voce:

 

Lolita

Partiamo dal fatto che l’unica cosa che mi piace della versione studio è il bridge, questa è tutt’altra cosa:

Il motivo per cui amo le demo lo trovate qui sotto. Riescono a farmi amare una canzone che avrei tranquillamente bypassato:

 

E voi, avete scoperto delle demo che preferite alle versioni ufficiali?
Siete rimasti colpiti da qualche canzone in particolare?
Fatemelo sapere!

Nic.

3 pensieri su “Lana Del Rey: le demo di Born to Die

    1. Con le Unreleased io mi trovo sempre in grandissima difficoltà, invece.
      Ce ne sono di veramente belle; penso però che Children of the Bad Revolution, Go Go Dancer e Angels Forever siano le mie preferite in assoluto.
      Per quanto riguarda le demo, invece, qualcuna ti ha colpito in particolare?

      Grazie per il commento! 😀

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