Orange is the new black 4 – receMsione

Non ero sicura se scrivere o meno a riguardo poiché gli episodi sono usciti in blocco, alcuni si sono dati al binge watching compulsivo e altri invece hanno preferito dilazionarli nel tempo.
Io, ad esempio, sono reduce da una folle maratona cominciata a fine maggio con la seconda stagione e terminata tre settimane dopo con notti insonni e 40 spunte blu in più su TV Show Time.

Confermo ma solo perché se avessi investito in altro modo le ore spese di fronte a OITNB probabilmente avrei già finito la magistrale.

LA TRAMA

A parer mio non si è trattato della stagione migliore sebbene i temi trattati siano stati molto più profondi delle fondamenta della nuova ala del Litchfield.
Dall’abuso di potere, e all’incredibile odio nei confronti di Piscatella&Co., passiamo per il sovraffollamento delle carceri e arriviamo infine agli inevitabili privilegi di chi i privilegi può permetterseli: i ricchi restano ricchi, i matti restano matti e inspiegabilmente la Ruiz diventa la capa della prigione anche se nessuno s’è reso conto di come tutto questo sia potuto succedere.

Mi è piaciuta molto la gestione della storia tra Pennsatucky e l’uomo ciambella (sono sicura che lui abbia un nome vero ma non mi sono mai premurata di impararlo).
La violenza, il perdono e la resa dei conti, l’impossibilità di procedere su una strada accidentata perché i passi iniziali sono costituiti da un amore raffazzonato consumato nel retro di un furgoncino.
Boo, nonostante non sia ma stata uno dei miei personaggi preferiti, si è rivelata essere la spalla migliore di sempre e non lo dico solo perché ha delle spalle gigantesche.

Morello, sebbene io continuerò a shipparla con Nicky, ci ha regalato una delle storie d’amore più paradossali di sempre, le Flaritza sono l’unica vera ship di OITNB dopo Soso e Poussey, e la mancanza della Nichols è più presente della sua assenza: non appena l’ho vista ho sentito i cori degli angeli.
Subito dopo però, ho cominciato ad inveire su di lei perché aveva ricominciato a farsi dopo mesi di astinenza.

Piper è passata da momenti in cui non avrei potuto volerle più bene di così ad altri in cui mi sono domandata in che modo fosse riuscita a friggersi gli ultimi neuroni.
Ignora totalmente Alex e si tuffa a capofitto nelle mutandine usate e mi rendo conto che scritto così sia ancora più schifoso di quanto non lo sia in realtà.

Burset e la suora sono l’esempio lampante che non serve essere uguali per instaurare rapporti che possono valicare i muri, o meglio, non serve essere proprio uguali ma qualcosa di simile dev’esserci: nessuna delle due infatti, si ferma prima di aver raggiunto il proprio obiettivo.

 

Il caso Poussey

Diciamocelo, Poussey è uno dei personaggi migliori di sempre: è finita in carcere per un reato minore e quindi non possiamo odiarla per aver fatto del male a qualcuno.
Amava Taystee ma ha trovato il modo e la forza di farsi avanti.
Sorride sempre, anche quando non ne ha voglia.
E’ innamorata di Soso che rappresenta una minoranza tra le minoranze e trova sempre il modo di starle vicino.
La sua morte mi ha fatto riflettere perché l’ho vista durante i giorni più caldi di luglio, quelli in cui bastava accendere la tv per venire a conoscenza di nuovi corpi sull’asfalto, a volte bianchi e altri neri, che però avevano il sangue dello stesso colore.
La morte di Poussey ricalca quella di Eric Garner, 43enne morto a Staten Island il 17 luglio 2014. L’uomo vendeva sigarette di contrabbando quando un poliziotto l’ha braccato: le ultime parole di Garner sono state “I can’t breathe”, le stesse pronunciate da Poussey.
Il post mortem della stessa invece, sembrerebbe richiamare il caso Michael Brown, ragazzo nero ucciso in circostanze poco chiare. Il suo corpo è rimasto esanime per 4 ore e mezza prima di trovare pace.
Non voglio entrare nella machiavellica questione di morale e ragion di stato anche se, almeno per quanto riguarda OITNB, è palese chi abbia ragione e chi no. Mi limito a dire che la realtà non è sempre quella che sembra, quella del secondino dal cuore d’oro improvvisamente tramutatosi in assassino non è di certo stata una scelta casuale.

 

Cosa abbiamo imparato

-Semmai dovessimo voler occultare un cadavere sarebbe bene sezionarlo in 6 pezzi da 30 centimetri. Grazie mille Frieda.

Frieda

 

-La vostra compagna di cella fa un casino tremendo quando dorme? Appiccicatele sulla schiena delle scatolette di tonno, una Simmenthal e il carlino dei vicini.
Per Red non ha funzionato ma siamo sicuri che voi sarete più fortunate.

Red

 

-Non sempre le foto sono quello che sembrano.

OITNB PIC

 

-Le persone sanno sempre sorprenderti e anche quando sembra non ci sia più niente da fare c’è sempre qualcuno pronto a tenderti la mano.
O a marchiarti il braccio.

Piper Tattoo

 

-Una volta che sei mamma sei mamma sempre e, alle volte, ti ritrovi a coccolare cuccioli non tuoi.
O a farti picchiare da una suora.

Mendoza

 

-Ricordati di santificare le Flaritza.

Flaritza

 

-Se hai il raffreddore fai in modo di mettere il cellulare in tasca e non in altri posti.

La suora e il cellulare

 

-A volte le parole non servono.

Soso e Brooke

 

-Anche se per tutta la stagione hai avuto un ruolo marginale, gli autori troveranno il modo per farci ricordare di te.

Schermata 2016-07-31 alle 21.44.50

Le magie

Ho raccolto qui alcuni dei meme che ho preferito perché altrimenti sembro una persona troppo seria.
Lorna Morello come RiRi su VEVO.

 

-La nuova frontiera delle sopracciglia ad ali di gabbiano.
Sopracciglia di Alex

 

-Io che sono diventata bravissima a fare fotomontaggi e Camila Cabello che balla Work From Home al Litchfield.

Camila al Litchfield

 

Judy King e Cindy come le nuove Amy e Karma.
Faking It OITNB

 

-A me faceva ridere e in più c’è Jake Gyllenhaal che non mi fa ridere però è molto carino.
Problemi Hawaiani

 

Finisco sempre con lo scrivere il triplo di quanto vorrei.
Se possibile mi piacerebbe sapere come vi è sembrata questa quarta stagione, la mia preferita è stata la seconda perché ho trovato in Vee una cattiva perfetta, in pratica era CattiVeessima.

 

Se una battuta fa ridere la Chapman vuol dire che non avrei nemmeno dovuto pensarla, scusatemi.
Ho preferito la seconda stagione perché ho trovato in questa alcune piccole battute d’arresto, come ad esempio la distanza di Nicky e Sophia e la presenza necessaria di Linda (uno dei personaggi più odiosi di sempre): si tratta però di difetti che mi sono imposta di trovare e su cui si può tranquillamente soprassedere.
OITNB ha uno dei cast migliori in circolazione, gli sceneggiatori sanno esattamente in che direzione condurre spettatori e detenute e lo fanno prendendo in giro la democrazia americana, la stessa che permette di infilare orsetti di peluche e AK-47 nello stesso carrello della spesa.

Attendendo vostre, vi ringrazio per avermi letta.
Un bacio a testa,
-M

2 pensieri su “Orange is the new black 4 – receMsione

  1. Ciao!
    mi hai fatta ridere, bel post!
    Allora a me è piaciuta più di tutte, fin’ora, la quarta serie. Perchè a parte le prime puntate (troppo lunghe e troppo lente) poi ha una sorta di accelerazione vertiginosa degli eventi. Prende in esame tantissime tematiche e finalmente mi sembra diventi più realistica rispetto alla vera vita di un carcere americano.
    A me non piacciono i personaggi scontati e/o banali: non sopporto Piper, non mi piaceva Poussey, trovo inutile Dayanara. Mi sto ricredendo su Alex, mi piace Dogget (ma all’inizio la odiavo) e la mia preferità è Red (insieme alla mamma latina che sta in cucina di cui mi sfugge il nome). Spero non torni RubyRose (solo un nome acchiappa pubblico lesbo).

    1. Mendoza e Dogget anche secondo me hanno avuto un’escalation meravigliosa e Ruby Rose l’ho trovata più bella che brava, carina sì ma a livello narrativo e recitativo non ha lasciato granché.
      Grazie mille per il tuo commento, mi ha fatto molto piacere leggerti! 🙂

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