Metto le mani avanti dicendovi che c’è il 99% di possibilità che questo articolo comprometta la serietà di tutto ciò che scriverò in futuro e di tutto ciò che farò nella vita reale d’ora in avanti: se sono qui a giustificare perché un essere umano dovrebbe guardare The Fosters le opzioni sono due, o sono molto speciale (nel senso di toccato nel cervello) o ho ascoltato troppe volte le Fifth Harmony.
Però, vi giuro, combatterò per farmi valere anche se JLO non è a mio favore.
The Fosters è brutto.
No, ok, facciamo che ricomincio.
Consigliare a qualcuno una serie come The Fosters è un po’ come difendersi nel momento in cui affermi che la stagione numero sei di PLL è la tua preferita. Pochi ti daranno ragione, perché forse non ce l’hai, ma finché ciò che affermiamo ci fa spaccare dal ridere, allora perché non continuare ad affermarlo?
Il punto è che la bruttezza di The Fosters è ciò che rende impossibile il non guardarlo. E sta parlando una persona che (INSIEME A MARTA, NON ERO SOLO, NON FATELO DA SOLI, E’ PERICOLOSO) ha visto tutta la prima stagione di Shades of Blue, quindi una persona che conosce la distinzione tra un brutto indifendibile ed un brutto imperdibile.
Martedì 21 giugno (Marta, auguri!) avremo i sub della 4×01. Ebbene sì, è stato rinnovato ben tre volte e per far sì che ciò avvenisse ho quasi la certezza che Jennifer Lopez, una dei produttori (CAPITE?), oltre a mettere il cash e a scrivere i fanta-dialoghi, abbia ballato I ain’t your mama senza biancheria sulla scrivania di chi intavola il palinsesto.
La serie è incentrata su una coppia omosessuale, formata dalle splendide Lena e Stef, che adotta gente. Fine.
Spero non siate già svenuti.
PERCHE’ SEGUIRE LA SERIE
– A parte gli scherzi, se io non vedo l’ora che lo show torni, un motivo c’è: voglio bene a quasi tutti i personaggi. Non c’è niente da fare, tu segui tre stagioni di nulla cosmico e senti di non essere nulla senza essere in compagnia di Stef, di Lena, di Mariana, di Callie, ecco magari di Jude e Brandon sì. Ti affezioni alla loro normalità e non vedi l’ora che quella brutta scena in cucina durante la colazione sia replicata nell’episodio successivo.
– L’episodio musical. No, non avete letto male.
– Mariana Fosters.
No tesoro, penso fossimo io e Marta.
Mariana Fosters è il mondo che gira nel senso giusto, Mariana Fosters è il vento che non ti scompiglia i capelli, te li fa belli se sei protagonista di un photoshoot, Mariana Fosters è la coca cola con ghiaccio e limone quando un aereo ti ha mollato nel bel mezzo del Sahara per sbaglio. Se fosse una stagione Mariana Fosters sarebbe un’estate di sole ma senza afa, se fosse un giardino Mariana Fosters sarebbe l’orto verticale in mezzo ad Expo 2016, se fosse un pigiama party Mariana Fosters sarebbe un binge-watch di una serie tv che non sia The Fosters.
A CHI LA CONSIGLIO
– Agli amanti del trash e del teatro dell’assurdo.
Per dire, Pretty Little Liars è trash ma ha la pretesa di non esserlo; The Fosters se ne sbatte e cavalca l’onda del nonsense senza vergognarsene. Vi dico solamente che al termine di una stagione hanno licenziato un attore ma, niente paura, l’hanno sostituito per interpretare lo stesso personaggio accogliendo il nuovo arrivato con un sano “Ma quanto sei cresciuto, sembri più alto”. JLO, SERIAMENTE?
– A chi ha un gruppo di sostegno potentissimo su Whatsapp per affrontare gli episodi e ammazzarsi dalle risate. Io avevo Marta, da martedì si aggiunge Eleonora. Con amici così, a che serve un esercito?
A CHI LA SCONSIGLIO
– Agli omofobi. Va bé, a loro sconsiglio la vita in generale, ma la vita condita con visione di The Fosters soprattutto: la componente LGBT è tipo il 90% dello show, ed è bellissima.
– A chi la lentezza non la regge. Va bene ridere, va bene divertirsi, ma neanche addormentarsi, direte voi. Lo so, in certe puntate è un problema.
– A chi è contro la libertà di espressione artistica. Nel senso. In The Fosters ballano, cantano e talvolta recitano. Così. Random. Senza un motivo, senza una logica, senza preavviso. Ti distrai un attimo e Mariana ti spara un saggio di danza a tema robotico, Callie si mette a gorgheggiare e Brandon suona il pianoforte nonostante non gli inquadrino mai le mani, quindi l’attore non sa fare nemmeno una scala.
QUINDI.
Da uno a dieci, il livello di obbligo che avete di recuperare questa serie è 4. Nel senso che non siete assolutamente obbligati a farlo, ma se mai doveste essere così pazzi da voler sfidare le leggi della fisica, vi prometto che ridereste tantissimo, soprattutto a leggere i tweet disperati miei e di Marta durante la visione dei nuovi episodi, da martedì.
Ecco il promo della prima stagione:
Ecco il promo dell’episodio di martedì, che si prospetta comunque essere una bomba:
Grazie a The Fosters – First Italian Fanpage per averci condivisi e grazie a voi per avermi letto!
Al prossimo #DWorD.
-D
3 pensieri su “Perché vedere The Fosters: The D WorD”